Notizie Notizie Mondo Grecia in primo piano: per Citigroup Grexit al 90% nei prossimi 12-18 mesi

Grecia in primo piano: per Citigroup Grexit al 90% nei prossimi 12-18 mesi

26 Luglio 2012 09:26
I mercati non perdono di vista il tema Grecia che rimane sempre in primo piano. Secondo gli analisti di Citigroup le probabilità che Atene dia l’addio all’euro nell’arco dei prossimi 12-18 mesi salgono al 90%.
Mentre le pressioni sui mercati stanno crescendo rapidamente, soprattutto in Spagna, la decisione di Moody’s di rivedere l’outlook a negativo da stabile di Germania, Olanda e Lussemburgo mette chiaramente in evidenza come tutti i Paesi della zona euro, sia periferici e non, saranno sempre più colpiti dalla crisi.
“Tenendo in considerazione la  crescente riluttanza da parte dei paesi centrali a fornire un ulteriore sostegno alla Grecia e di fronte ai problemi del governo ellenico di implementare il programma esistente – si legge nel report della banca americana – le probabilità che la Grecia abbandoni l’euro nei prossimi 12-18 mesi è salita al 9o%, dalla precedente stima compresa tra il 50% e il 75%”. Citigroup sostiene che la data più probabile per la cosiddetta Grexit, come l’avevano ribattezzata qualche mese fa, avverrà nei prossimi 2/3 trimestri.

Nel report odierno gli specialisti hanno ritoccato, rispetto al mese precdente, le stime sul prodotto interno lordo della zona euro, alzandole dello 0,1% a -0,6% per il 2012 e limandole dello 0,1% a -0,9% per l’anno prossimo. “Il contagio da un’uscita della Grecia dall’eurozona avrebbe un impatto negativo sull’attività economica – spiegano da Citigroup – soprattutto nei Paesi periferici”. E con delle “bad news” in arrivo dalla congiuntura economica la Banca centrale europea (Bce) potrebbe agire e procedere a un taglio del costo del denaro allo 0,5% nel terzo trimestre, probabilmente a settembre. “Nel corso del quarto trimestre ci attendiamo un’ulteriore sforbiciata di uno 0,25% in entrambi i tassi” aggiungono da Citigroup. Per quanto riguarda le misure non standard, secondo gli analisti della banca d’affari newyorchese la Spagna e anche l’Italia potrebbero richiedere il sostegno dell’Efsf/Esm, e la Bce potrebbe provvedere un nuovo Ltro.