Grecia: la guerriglia non ferma il Parlamento, sì al nuovo piano di austerity
Il premier greco, Lucas Papademos, ha condannato le proteste violente che hanno caratterizzato la giornata, ribadendo che il nuovo piano aiuterà ad uscire dalla crisi economica e un suo mancato passaggio avrebbe portato a un fallimento catastrofico per il Paese ellenico, all’isolamento e all’uscita dall’euro. “Se verranno attuate le misure e avviate le riforme la Grecia dovrebbe tornare a crescere nella seconda metà del 2013”, ha sottolineato il premier.
Le misure
Il nuovo piano di austerity concordato con la troika dovrebbe permettere di chiudere quest’anno con un lieve deficit di bilancio mentre per il 2013 è previsto un avanzo primario di 3,6 mld di euro. In un primo tempo il surplus di bilancio era previsto già per quest’anno.
Tra le misure spicca la riduzione del 22% del salario minimo (da 751 a 600 euro), 15mila posti di lavoro in meno nel settore pubblico e privatizzazioni di società a controllo statale. In particolare è prevista la raccolta di 4,5 miliardi già entro la fine del 2012 dalla cessione di quote di società statali, mentre entro il 2015 l’ammontare delle entrate da privatizzazioni è atteso di 15 mld.
Mercoledì l’Eurogruppo, euro in salita
Mercoledì è in programma la riunione dell’Eurogruppo che dovrebbe dare il via libera al nuovo piano di aiuti da 130 mld. Il via libera arrivato ieri dal Parlamento greco al nuovo piano di austerity spinge al rialzo oggi l’euro che viaggia in rialzo di quasi mezzo punto percentuale rispetto al dollaro con cross a quota 1,3252.