Grecia: governo sull’orlo della crisi, non si è appianato il divario su questione Ert
In Grecia tira aria di crisi di governo. La riunione chiamata d’urgenza ieri sera tra i leader dei tre partiti dell’esecutivo, Samaras (Nuova democrazia), Kouvelis (Sinistra democratica) e Venizelos (Pasok), non ha appianato le divergenze sulla questione della tv pubblica Ert, chiusa a sorpresa lo scorso 11 giugno con il licenziamento di circa 2.700 persone. I dirigenti politici si sono ritirati nelle sedi dei rispettivi partiti per decidere sul da farsi, ma si alza lo spettro di una crisi di governo e di elezioni anticipate.
La Sinistra Democratica di Kouvelis ha dichiarato ieri sera alla stampa che potrebbe distaccarsi dalla coalizione di governo, se non verranno assunti tutti i dipendenti di Ert lasciati a casa. Il premier greco Samaras ha confermato la sua volontà a ripristinare il servizio della tv pubblica il prima possibile, riassumendo però circa 2.000 persone, con una struttura più snella. Samaras ha inoltre espresso il suo desiderio di vedere il partito di Sinistra Democratica rimanere nella coalizione, aggiungendo però che è determinato ad andare avanti: “Oggi è l’anniversario del primo anno dalla formazione di questo governo – ha detto il premier ellenico – Abbiamo altri tre anni davanti a noi”. In mattinata è previsto un nuovo incontro.
L’avvertimento dell’Fmi
Intanto è scoppiato un caso Grecia attorno alla prossima tranche di aiuti, dopo che il Fondo monetario internazionale, secondo quanto ha riportato il Financial Times, si rifiuterà di pagare la quota dei prossimi aiuti se la Commissione Ue non garantirà 3-4 miliardi di euro che mancano all’appello nel piano. Jeroen Dijsselbloem, il presidente dell’Eurogruppo, riunitosi ieri a Lussemburgo, ha ribadito che la troika concluderà la sua valutazione dell’andamento del programma in Grecia entro l’8 luglio, per sbloccare gli aiuti necessari.