Grecia: al lavoro per approvare le misure concordate. Grexit evitata, ma per quanto? (analisti)
All’indomani del raggiungimento dell’accordo a Bruxelles per un terzo piano di aiuti, la Grecia si mette al lavoro per esaminare le misure di rigore da adottare. I gruppi parlamentari dei due partiti al governo di coalizione, il partito Syriza di Alexis Tsipras e il partito dei Greci Indipendenti (Anel), analizzeranno oggi il progetto di legge sulle nuove misure di austerità che dovranno essere approvate entro domani per proseguire i negoziati con l’Eurogruppo e avviare il meccanismo di sostegno finanziario attraverso l’Esm, il Meccanismo europeo di Stabilità. Solo dopo l’approvazione da parte del Parlamento ellenico la parola passerà al Bundestag, il Parlamento tedesco, che dovrà votare venerdì.
L’iter è complesso e piuttosto lungo. Secondo Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’Eurogruppo, le trattative per mettere a punto il terzo piano di bailout destinato alla Grecia dureranno quattro settimane. Tuttavia, già nei prossimi giorni la Grecia avrebbe bisogno di nuove risorse, per la precisione circa 7 miliardi entro lunedì prossimo, quando scadrà il debito verso la Banca centrale europea. Senza contare il nuovo debito scaduto del Fondo monetario internazionale. Ieri sera, il portavoce dell’istituto di Washington, Gerry Rice, ha dichiarato: “Il rimborso pari a circa 456 milioni di euro dovuto dalla Grecia al Fondo monetario internazionale non è stato ricevuto. Abbiamo informato il nostro board esecutivo di questi sviluppi”. Gli arretrati di Atene nei confronti dell’Fmi salgono così a 2 miliardi di euro.
Nell’attesa che il meccanismo si attivi, l’Eurogruppo sta lavorando a un prestito ponte alla Grecia mentre la Bce ha confermato il fondo di emergenza Ela alle banche elleniche, che riapriranno giovedì mattina. Ieri sera Atene ha deciso infatti di prolungare fino a domani la chiusura delle banche, ferme ormai dallo scorso 29 giugno.
“Mentre tutti i leader cercano di dare all’accordo di ieri un aspetto positivo, dubbi e preoccupazioni superano l’ottimismo e l’euforia – commenta l’analista di Ing, Carsten Brzeski – In realtà infatti non c’è un accordo ancora, ma solo una intesa per avviare i negoziati una volta che alcune condizioni siano soddisfatte. Si tratta di quindi più che altro di una dichiarazione di intenti”. Secondo l’esperto di Ing è quindi ancora troppo presto per festeggiare, in quanto ci saranno ancora numerose riunioni e lunghi negoziati, in cui non sono esclusi nuovi colpi di scena. “La Grexit (l’uscita della Grecia dall’euro, ndr) è evitata, ma per quanto tempo?”, si chiede Brzeski, che conclude: “La Grexit potrà essere evitata per un paio di settimane, o nel migliore dei casi, per un paio di mesi, ma come in ogni buon film horror, i fantasmi tornano sempre”.