Grecia: adesione banche allo swap ha raggiunto il 39,3%, nuovi record per i bond di Atene
Le adesioni allo swap greco da parte degli istituti di credito che fanno capo al Private Creditor-Investor Committee for Greece (PCIC), il comitato dei creditori privati della Grecia, hanno raggiunto il 39,3% della ristrutturazione del debito da 206 miliardi di euro che pesa su Atene. Il dato è stato comunicato dall’Institute of International Finance che ha rilasciato la lista dei 30 istituti che hanno già assicurato la loro adesione: Ageas, Allianz, Alpha Bank, AXA, Banque Postale, BBVA, BNP Paribas, CNP Assurances, Commerzbank, Credit Agricole, Credit Foncier, DekaBank, Deutsche Bank, Dexia, Emporiki Bank of Greece, Eurobank EFG, Generali, Greylock Capital Management, Groupama, HSBC, ING, Intesa SanPaolo, KBC, Marfin Popular Bank, Metlife, National Bank of Greece, Piraeus Bank, Royal Bank of Scotland, Societe Generale, Unicredit.
Il ministro delle Finanze ellenico, Evangelos Venizelos, ha inoltre dichiarato che lo swap includerà anche i titoli di Stato dei fondi pensione gestiti dalla Banca centrale di Atene. Gli investitori attendono con ansia la giornata di domani, quando scadrà il termine per i creditori privati di aderire all’offerta per lo swap del debito greco. Il grosso della partita ruota attorno al coefficiente di adesione che lo scambio di titoli ellenici riuscirà ad ottenere al termine dell’operazione, che si chiuderà domani sera alle ore 21.00.
Il coinvolgimento dei privati nel piano di ristrutturazione del debito greco, il cosiddetto PSI, dovrà essere almeno pari al 90% perché l’operazione si concretizzi, mentre l’adesione delle banche dovrà raggiungere almeno il 75 per cento. In caso di risposta positiva il governo di Atene si assicurerebbe una riduzione del debito complessivo di almeno 105 miliardi di euro, con un immediato beneficio sulle sue esigenze di cassa. I problemi si avrebbero qualora queste percentuali non dovessero essere raggiunte. In questo caso potrebbero scattare le CAC, ossia le clausole collettive retroattive che obbligherebbero tutti i possessori di bond greci, anche chi non ha aderito all’offerta, a partecipare allo scambio.
Nel frattempo i rendimenti dei titoli di Stato ellenici hanno toccato nuovi record. Il rendimento del bond a due anni si è spinto oltre il 250%, mentre quello del decennale ha oltrepassato quota 40% mentre adesso si attesta al 37%.