Grecia: accordo per nuovo governo non è più un miraggio, per Berlino si va avanti lo stesso. Borse nervose
Al terzo tentativo e sul filo del rasoio. Ma forse questa è la volta buona. Sta prendendo forma la coalizione che dovrebbe formare il nuovo Governo greco, superando così l’empasse che dura da domenica. Le elezioni non hanno fatto altro che ingarbugliare ancora di più il quadro politico ed hanno certificato la netta sconfitta dei partiti filo-europei. Il presidente della Repubblica, Karolos Papoulias, ha conferito l’incarico per formare il nuovo governo prima a Antonis Samaras, alla guida del partito di centro-destra Nea Demokratia, e poi ad Alexis Tsipras, leader della sinistra radicale (Syryza). Entrambi hanno però rimesso il mandato nelle mani del presidente che a sua volta ha riposto le ultime speranze nel leader del Pasok (centro sinistra), Evangelos Venizelos.
La svolta potrebbe essere avvenuta con gli incontri di ieri sera quando Venizelos ha incontrato Fotis Kouvelis, leader di Sinistra Democratica, e Samaras. Kouvelis ha garantito il suo appoggio alla formazione di un nuovo governo per mantenere il Paese nell’Eurozona. Ed anche Samaras ha fatto sapere questa mattina che ci sono speranze per la creazione di un esecutivo di unità nazionale. Nel fine settimana, secondo quanto scritto dai quotidiani ellenici, dovrebbe poi esserci una riunione tra il presidente Papoulias con tutti i leader dei principali partiti politici.
Il cambio di rotta è stato favorito sia dagli ultimi sondaggi comparsi sulla stampa greca sia dal pressing dei partner dell’Eurozona, in particolar modo da Berlino. Le rilevazioni sulle intenzioni di voto alle eventuali nuove elezioni di giugno hanno decisamente causato uno scossone: i sondaggi danno infatti per certo il sorpasso di Syryza ai danni di Nea Demokratia. Le dichiarazioni tedesche stanno facendo il resto. Il ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, ha infatti lasciato intendere che l’area euro è in grado di far fronte ad un’uscita della Grecia visto che negli ultimi due anni sono stati istituiti adeguati meccanismi di protezione.
Dopo le ultime notizie in arrivo da Atene, le piazze finanziarie hanno ridotto le perdite pur restando in territorio negativo pagando soprattutto l’annuncio di JP Morgan. Il colosso bancario Usa ha infatti fatto sapere di aver accusato nelle ultime sei settimane perdite sui mercati finanziari per complessivi 2 miliardi di dollari. Perdite che sarebbero collegate a operazioni di copertura dei rischi effettuate tramite strumenti derivati. Una notizia che ha destabilizzato in avvio di seduta le Borse continentali, già provate dalla delicata situazione in Grecia e Spagna.
Dopo oltre due ore di scambi a Francoforte il Dax cede lo 0,20% e a Londra il Ftse 100 arretra dello 0,25%. Più forti i ribassi a Parigi (Cac 40 -0,85%) e a Madrid (Ibex 35 -1,5%). A Piazza Affari l’indice Ftse Mib cede lo 0,30% a 13.950 punti dopo aver toccato un minimo intraday sotto quota 13.800 punti.