Notizie Notizie Mondo Gran Bretagna in controtendenza rispetto all’Europa: vara tagli alle tasse

Gran Bretagna in controtendenza rispetto all’Europa: vara tagli alle tasse

22 Marzo 2012 08:15

Mentre tutto il resto d’Europa è alle prese con il varo di onerose misure di rigore, che in gran parte dei casi agisce proprio sulla leva dell’imposizione fiscale, il governo britannico sceglie la strada opposta e si mette a tagliare le tasse.

Dal 2013 meno tasse per i più poveri e i più ricchi
Il ministro delle Finanze George Osborne ha annunciato infatti che a partire dal prossimo anno, e più precisamente dall’aprile 2013, l´aliquota fiscale prevista per le classi sociali più facoltose, attualmente pari al 50% scenderà al 45%. Contemporaneamente la fascia esente da ogni forma di tassazione, la “no tax area”, salirà da 7.475 a 9.205 sterline.

Da subito tagli all’imposizione per le imprese
La manovra più importante, e temporalmente più imminente, è però quella relativa alle imprese. Dal prossimo primo aprile la tassa sulle aziende, la cosiddetta “corporate tax” sarà tagliata di due punti percentuali scendendo 26 al 24%. E nel 2014 il prelievo fiscale per le aziende scenderà ulteriormente al 22% per avvicinare l’obiettivo finale posizionato al 20%.


Concorrenza fiscale per tornare a crescere
La Gran Bretagna ha quindi scelto la strada della concorrenza fiscale per accelerare il ritorno alla crescita del Paese. E lo fa in maniera particolarmente aggressiva: la nuova tassazione permetterà a Londra di essere più competitiva di Usa, Giappone, Germania e Francia e potrebbe rappresentare una svolta nelle decisioni di investimento delle grandi multinazionali così come delle piccole/medio imprese continentali. L’unica nazione europea che attualmente offre un’imposizione fiscale più conveniente è la vicina Irlanda che da anni è ancorata alla soglia del 12,5%.

Ma il vero obiettivo sono i capitali dei super-ricchi
Osborne rischia di diventare il paladino della rinascita dell’Inghilterra: ma in realtà è già diventato l’idolo dei super ricchi britannici che vedranno finalmente cancellarsi l’odiatissima super aliquota del 50%. Secondo il cancelliere i dati contabili mostrano come un’imposizione così onerosa alle classi sociali più benestanti non genera incassi tali da giustificare la sua esistenza.

Una giustificazione forse semplicistica che, con tutta probabilità, nasconde il vero fine della decisione: ossia quello di rendere più attraente per i miliardari di tutto il mondo la possibilità di trasferire i propri patrimoni in Inghilterra. Con buona pace degli altri stati europei.