Google e Microsoft, trimestrali al galoppo. Addio pc, benvenuti smartphone e tablet
E’ un periodo d’oro per le società tecnologiche statunitensi, protagoniste in questi giorni di una tornata di trimestrali che stanno piacendo molto ai mercati. L’indice tecnologico Nasdaq ha infatti guadagnato quasi il 2% in due giorni applaudendo a risultati che evidenziano come quello del personal computer sia un capitolo che si avvia rapidamente alla conclusione nella storia della tecnologia, mentre smartphone e tablet sono la miniera da scavare per le società in cerca di ricavi.
Google, balzo nel fatturato trimestrale. Google e Microsoft sono le ultime ad aver aggiornato la lista dei risultati del secondo trimestre. La società di Mountain View, leader nei motori di ricerca, ha postato un fatturato trimestrale in aumento del 35% grazie all’acquisizione da 12,5 miliardi di dollari, lo scorso maggio, di Motorola Mobility, azienda americana produttrice di telefonini e smartphone e al buon andamento della pubblicità on line, spinta da Youtube e dall’advertising apparecchi mobili. Il risultato delle vendite trimestrali è salito così a 12,2 miliardi di dollari (di cui 1,25 miliardi attribuibili a Motorola Mobility), contro i 9,03 dello scorso anno. I profitti hanno invece raggiunto i 10,12 dollari per azione. Se a tutto questo si aggiunge il moltiplicarsi esponenziale dell’uso del software per smartphone Android, la presenza di Google nel mercato in piena espansione dei device mobili diventa più che evidente, e spiega l’entusiasmo di Wall Street intorno al titolo, che in due giorni ha totalizzato un progresso del 2,83%.
Microsoft, Windows 8 e Surface ai nastri di partenza. +3,41 negli ultimi due giorni anche per Microsoft, che pure tenterà l’ingresso nel mercato dei tablet firmando il nuovo “Surface“. Un ingresso quantomeno tardivo su una piazza ormai già molto diversificata, ma che potrà contare sul momentum del lancio del nuovo sistema operativo Windows 8, che sarà in commercio a partire dal prossimo 26 ottobre con tante funzionalità pensate proprio per i mobile device come smartphone e tablet. Sono questi, infatti, la frontiera verso cui il gruppo di Redmond deve orientarsi ora che il mondo dei pc – da sempre il regno di Windows – sembra in declino.
Secondo la società di ricerca Gartner, nel secondo trimestre dell’anno le vendite di pc a livello globale hanno raggiunto quota 87,5 milioni di unità, registrando una flessione dello 0,1% rispetto al corrispondente periodo nel 2011. Una flessione evidente nel bilancio di Microsoft, il cui comparto legato ai personal computer ha registrato nel quarto trimestre un calo del 13%. Le vendite trimestrali sono state però positive, raggiungendo complessivamente i 18,1 miliardi, +4% rispetto all’anno precedente.
Secondo la società di ricerca Gartner, nel secondo trimestre dell’anno le vendite di pc a livello globale hanno raggiunto quota 87,5 milioni di unità, registrando una flessione dello 0,1% rispetto al corrispondente periodo nel 2011. Una flessione evidente nel bilancio di Microsoft, il cui comparto legato ai personal computer ha registrato nel quarto trimestre un calo del 13%. Le vendite trimestrali sono state però positive, raggiungendo complessivamente i 18,1 miliardi, +4% rispetto all’anno precedente.
Un neo nel bilancio Microsoft è la prima perdita trimestrale registrata dal 1986: 492 milioni di dollari, o 6 centesimi per azione, contro i 5,9 miliardi di dollari di utile dello stesso periodo dell’anno scorso. A pesare è la svalutazione da 6,19 miliardi di dollari della divisione servizi on line dovuta all’acquisizione di AQuantive nel 2007 per 6,3 miliardi di dollari, e il differimento dei ricavi da 540 milioni di dollari sui ricavi legati all’aggiornamento del software Windows. Inoltre, le vendite non ancora incassate su ordini pluriennali hanno raggiunto i 20,1 miliardi di dollari, superando le attese che erano per 19,4 miliardi circa.
Il rallentamento nella domanda che si è evidenziato in bilancio nella seconda parte del semestre può essere tuttavia considerato fisiologico, dato il prossimo lancio di Windows 8 che frena la vendita dei dispositivi che montano la versione precedente. Esclusa la svalutazione legata ad AQuantive, i profitti hanno comunque battuto le attese raggiungendo i 67 centesimi per azione (previsti 62 centesimi dagli analisti di Bloomberg).