Spagna: asta delude con rendimenti in rialzo e domanda debole. Oggi il voto tedesco sugli aiuti
Rendimenti in deciso rialzo e domanda in calo per i titoli di Stato di Spagna a medio termine. Nell’asta di oggi il Tesoro di Madrid ha collocato bond con scadenza 2014, 2017 e 2019 per complessivi 2,98 miliardi di euro, sotto l’obiettivo dei 3 miliardi. I tassi di rendimento sono saliti rispetto a quelli dell’asta dello scorso mese e la domanda da parte degli investitori è diminuita. Un esito deludente che arriva poche ore prima che la Germania voti sul sostegno finanziario alle banche spagnole e alla vigilia dell’Eurogruppo, che studierà nei dettagli il piano.
Per quanto riguarda i titoli a 2 anni (venduti per 1,359 miliardi di euro) il rendimento è balzato al 5,205% rispetto al precedente 4,335%. La domanda degli investitori è crollata: il bid-to-cover ratio si è attestato a 1,9 volte contro 4,26 di giugno. Il rendimento medio dei titoli a 5 anni (venduti 1,0744 miliardi di euro) è salito al 6,459% dal precedente 6,072%. Anche qui il rapporto tra domanda e offerta è diminuito drasticamente a 2,06 volte da 3,44. Infine, il bond con scadenza 2019 (venduti 547,69 miliardi di euro) ha visto il rendimento medio attestarsi al 6,701% con un bid/cover a 2,94 volte.
Sulla Spagna pesa l’incertezza legata alla risoluzione della crisi, con gli investitori che continuano a preferire a investire in Paesi considerati più solidi e sicuri. Lo dimostrano i rendimenti dei titoli di stato di Paesi come Finlandia, Olanda e Germania, scesi sotto lo zero. Ieri la Germania ha collocato titoli a due anni con rendimenti per la prima volta negativi (-0,06%) e con una domanda superiore all’offerta (oltre 8 miliardi a fronte di un’offerta fino a 5 miliardi).
Oggi è atteso il voto del Parlamento tedesco sul piano di aiuti alle banche spagnole, mentre domani i ministri finanziari della zona euro definiranno nel dettaglio il piano di sostegno. Ieri si è registrato un nuovo record per le sofferenze delle banche in Spagna, balzate a maggio a quota 155,841 miliardi di euro, ovvero l’8,95% dei crediti totali. Si tratta del livello più alto dal 1994. Un nuovo allarme è arrivato oggi per bocca del ministro del bilancio spagnolo, Cristobal Montoro. Secondo quanto riportato da Bloomberg, il ministro in un intervento al Parlamento di Madrid ha avvertito che la Spagna “non ha un soldo in cassa per pagare i servizi pubblici e se la Banca centrale europea non avesse comprato i titoli di Stato, il Paese sarebbe fallito”.
L’esito dell’asta raffredda le Borse e fa volare oltre la soglia critica del 7% il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni. Il tasso sul bonos decennale è salito al 7,02% subito dopo l’asta.