Goldman Sachs, gli strategist: ‘mercato toro anche nel 2022, ecco cosa farà lo S&P’. Il ceo Solomon: ‘sui mercati più avidità che paura’
L’anno prossimo il toro non scalpiterà a Wall Street come ha fatto quest’anno e nello stesso anno del Covid-19, ma continuerà a comunque a essere presente: è quanto ritengono gli strategist di Goldman Sachs guidati da David Kostin, responsabile strategist per la divisione Usa.
“Sull’azionario, il mercato toro continuerà”, ha detto Kostin, commentando la nota in cui gli esperti prevedono per lo S&P 500 un rialzo del 9% entro la fine del 2022: un rialzo che sarà, a loro avviso, pari a +10% includendo i dividendi, e che impallidisce rispetto al rally che l’indice ha messo a segno dall’inizio di quest’anno, pari a +25%.
Goldman Sachs, ceo Solomon: sui mercati ‘c’è più avidità che paura’
Fa comunque impressione il fatto che la nota sia stata pubblicata quasi in concomitanza con quanto riferito nelle ultime ore dal numero uno in persona di Goldman Sachs, l’amministratore delegato David Solomon, in occasione del suo intervento al Bloomberg New Economy Forum di Singapore.
“Quando mi volto indietro e penso alla mia carriera di 40 anni, mi vengono in mente quei periodi di tempo in cui l’avidità superava di molto la paura. Noi ora ci troviamo in uno di quei periodi. L’esperienza mi insegna che quei periodi non durano molto, che avviene prima o poi qualcosa che ribilancia la situazione e che porta con se un po’ più di senso della prospettiva”.
Questo ‘qualcosa ‘- di cui, in relazione all’inflazione, si sta parlando da molto tempo – sono i tassi di interesse.
“Le probabilità ci dicono che i tassi di interesse saliranno, e se i tassi di interesse saliranno basterà questo a drenare un po’ di esuberanza da alcuni mercati“.
A tal proposito, occhio al recente appello lanciato ai falchi dal presidente della Fed di St. Louis James Bullard, che ha illustrato uno scenario caratterizzato da un tapering del QE più aggressivo e da un rialzo dei tassi in anticipo rispetto alle attese.
Goldman Sachs: ‘mercato toro continuerà, S&P 500 +9% nel 2022
Tornando agli strategist di Goldman Sachs capitanati da David Kostin, la loro nota spiega la fiducia nella persistenza del toro a Wall Street: la previsione è di un rialzo del 9% per l’indice S&P 500 nel corso del 2022, fino a quota 5.100 punti, dai 4.680 punti attuali.
Così il team guidato da Kostin:
“La decelerazione della crescita economica, la politica monetaria più restrittiva della Fed, e l’aumento dei tassi reali suggeriscono che gli investitori dovranno aspettarsi ritorni al di sotto della media l’anno prossimo”. Ma, “anche se saliranno, i tassi reali – riferimento ai tassi di interesse meno l’inflazione – rimarranno negativi, e le allocazioni degli investitori nell’azionario continueranno a testare valori record”.
E ci sono altri motivi per essere ancora ottimisti sul trend Wall Street. Kostin li cita:
“Le tasse sulle aziende rimarranno probabilmente invariate l’anno prossimo, fattore che darà una spinta agli utili (della corporate America). In particolare, la previsione del team del colosso bancario, sulla base del modello utilizzato, è che gli utili dello S&P 500 cresceranno dell’8% nel 2022 a 226 dollari, a fronte di un aumento del fatturato, in media e su base annua, del 9%.
In questo contesto, secondo Kostin, gli investitori continueranno a incrementare ulteriormemte la loro allocazione verso le azioni.
“Le famiglie – ha aggiunto Kostin – detengono la metà dei $28 trilioni di asset Usa in cash, in aumento di $3 trilioni dal periodo precedente la pandemia. E noi prevediamo che le famiglie sposteranno un po’ di questo capitale nelle azioni, nel corso del tempo”.
eToro, Laidler: Babbo Natale è arrivato in anticipo?
A fronte del commento di Goldman Sachs e delle dichiarazioni del suo ceo David Solomon, Ben Laidler, global markets strategist di eToro, analizza l’attuale andamento dell’indice S&P500 nella sua nota: “Babbo Natale è arrivato in anticipo?”
“L’S&P 500 è rimbalzato del 9% dal minimo di ottobre. Questo porta a chiedersi: il rally natalizio stagionale è arrivato in anticipo? – si chiede e chiede Laidler – In parte. Questo effetto “Halloween” dà il via ai sei mesi stagionalmente più forti dell’anno, quando gli investitori si posizionano e le aziende delineano le prospettive in vista dell’anno successivo. Stiamo assistendo ad una rotazione verso i settori sensibili alla crescita, che normalmente privilegia i beni di consumo discrezionali, le materie prime, gli industriali e la tecnologia, mentre i comparti difensivi di maggio-ottobre, come i beni di consumo di base e la sanità, sono in ritardo”.
Lo strategist di eToro continua:
“Certamente, a dare un chiaro supporto al mercato sono state le letture degli utili del terzo trimestre, che hanno rassicurato gli investitori, battendo le stime e riportando margini di profitto vicini ai massimi. Nel frattempo, le operazioni di buyback stanno arrivando a 220 miliardi di dollari, agevolate dai circa 7 trilioni di dollari di liquidità. L’abbassamento del numero di nuovi casi di infezione da Covid-19 sta inoltre trainando la crescita del Pil Usa. Il dato GDPNow della Fed di Atlanta, che non è una stima ufficiale ma più una stima corrente della crescita del Pil reale basata sui dati economici disponibili per il trimestre corrente misurato, infatti, è dell’8%. Le previsioni sull’inflazione e sui tassi d’interesse si sono poi nettamente spostate, con il mercato che ha già prezzato un aumento dei tassi a giugno. In tutto questo, i nuovi investitori individuali non movimentano i loro portafogli, mantenendo allocazioni azionarie da record”.
Laidler conclude:
“Siamo ormai già prossimi al raggiungimento del target che avevamo previsto per fine anno, ovvero quota 4.700. Per il prossimo anno, l’obiettivo si sposta ancora più in alto, a 5.050. I mercati dovranno navigare infatti tra i rischi del tetto del debito e della nomina del presidente della Fed, mentre va allentandosi la disparità tra la volatilità presente nel comparto del reddito fisso e la rilassatezza dell’azionario. Prevediamo che gli utili nel prossimo anno aumentino ad un ritmo doppio rispetto a quanto stimato dal consenso, con una crescita del Pil superiore al 4% e margini stabili”.