Notizie Notizie Mondo Gm annuncia piano di riduzione dei costi per tornare all’utile nel 2010

Gm annuncia piano di riduzione dei costi per tornare all’utile nel 2010

15 Luglio 2008 14:51

La crisi finanziaria continua a far tremare il mondo corporate americano. Oltre ai “soliti finanziari”, anche i titoli del settore automobilistico hanno pagato a caro prezzo le turbolenze sui mercati finanziari dell’ultimo anno. E in uno scenario così incerto e fosco General Motors cerca di correre ai ripari. Sospensione del dividendo, vendita di asset e taglio del 20% dei costi relativi ai dipendenti con l’intento di raccogliere entro il 2009 liquidità per 15 miliardi di dollari. Questi, i dettagli del nuovo piano di riduzione dei costi di General Motors, presentato oggi da Rick Wagoner, numero uno del colosso automobilistico statunitense. L’obiettivo principale? Ritorno al profitto nel 2010.
Iil gruppo statunitense delle quattro ruote, che prevede delle “significative” perdite per il secondo trimestre 2008, ha specificato di avere sufficiente liquidità per fare fronte alle necessità per tutto l’anno in corso, ma di avere preso le misure addizionali annunciate a protezione di un possibile prolungato rallentamento dell’economia statunitense.


Che la casa automobilistica avesse in cantiere una drastica ‘cura’ era nell’aria già da tempo. A inizio mese erano cominciate a circolare le prime voci stampa su un possibile taglio del personale e l’ipotesi di cedere alcuni marchi. La situazione non certo facile di General Motors, scappata di mano con il prezzo del petrolio alle stelle e le vendite in costante calo, era già stata ampiamente messa in evidenza anche dagli analisti. General Motors potrebbe fallire. A lanciare l’allarme erano stati gli esperti di Merrill Lynch, che avevano tagliato la raccomandazione a “underperform”.

 

Eppure, tra le tre big di Detroit proprio Gm aveva fatto meglio delle rivali sul mercato statunitense. Nel mese di giugno aveva riportato una contrazione delle immatricolazioni del 18,5%, meglio sia di Ford sia di Chrysler che aveva accusato rispettivamente un calo del 28% e del 36%.

Dati migliori delle attese, che sono però stati letteralmente spazzati in men che non si dica. Secondo la banca d’affari statunitense se le vendite di vetture continueranno a scendere a questo ritmo non è da scartare la possibilità di una bancarotta per Gm. L’ufficio studi di Merrill Lynch ha messo in evidenza come il problema principale da affrontare è quello della liquidità.

Un problema, quello della liquidità, che secondo i rumors che si rincorrono continua ad affliggere anche un altro gigante dell’industria automobilistica, Chrysler, che non naviga in buone acque.