Gli Usa dicono addio ai titoli di Stato esteri
Per gli intermediari statunitensi i titoli di Stato sono un investimento rischioso. Cosi pericoloso che, secondo quanto riportato dai principali quotidiani finanziari oggi in edicola, la Commodity Futures Trading Commission, l’autorità di vigilanza sui future americana, è intervenuta per mettere un freno alle transazione degli intermediari a stelle e strisce attivi sui bond governativi dei Paesi diversi dagli Stati Uniti. Secondo quanto riportato dalla stampa italiana, la Cftc ha deciso di vietare ai 123 intermediari registrati negli Usa che operano sui future, l’acquisto di titoli di Stato di altri Paesi, inclusi quelli della zona euro, con somme e per conto dei propri clienti. Al contrario, i broker potranno acquistare per i loro clienti soltanto Treasury e Tbill, i titoli di Stato emessi da Washington. Le nuove norme dovrebbero entrare in vigore 60 giorni dopo la loro pubblicazione.
Si tratta di una decisione presa dalle autorità Usa per difendere i risparmiatori statunitensi, ancora alle prese con il recente fallimento di MF Global, broker guidato da Jon Corzine, ex amministratore delegato di Goldman Sachs, che si era troppo esposto sui bond della zona euro. La forte volatilità registrata dai titoli di Stato europei ha causato ingenti perdite al broker Usa che ha dovuto interrompere l’attività. MF Global era esposta per 6,3 miliardi di dollari ai titoli di Stato europei, in particolare ad oltre 3 miliardi di debito italiano e a circa un miliardo in titoli spagnoli, oltre a titoli portoghesi, irlandesi e belgi.