Gli analisti di Moody’s ripongono le armi: adesso le banche europee sono solide
Poggiano su solide fondamenta. Soprattutto possono contare su fondi a sufficienza per coprire eventuali perdite su crediti ai settori pubblico e privato in Grecia, Portogallo, Spagna e Irlanda. Sono le banche europee. E’ questo il quadro che tracciano gli analisti di Moody’s sulla base di stress test condotti su 30 istituti del Vecchio Continente.
Secondo i risultati del test, le banche con passaporto francese, tedesco, italiano, spagnolo hanno una ratio media di fondi propri pari al 9%, mentre per quanto riguarda i crediti al settore privato possono contare sull’intervento della Bce che ha avviato un programma di acquisto di bond emessi dai governi in difficoltà. Quanto basta per far deporre l’ascia di guerra all’agenzia di rating.
L’analisi condotta da Moody’s tratteggia, infatti, un quadro rassicurante per il mondo finanziario europeo. Lo “stress test” effettuato dall’agenzia di rating, sondando alcune delle più grandi banche dell’Unione Europea, ha rivelato che l’esposizione degli istituti tanto al debito pubblico quando ai prestiti al settore privato in Grecia, Portogallo, Spagna e Irlanda è decisamente gestibile, rispetto agli attuali livelli di capitale. Tanto che non sono stati previsti interventi sul rating in base a tali esposizioni.
“In base al nostro stress test, crediamo che le banche testate sarebbero in grado di assorbire le perdite che possono derivare dalle loro esposizioni senza necessità di aumenti di capitale”, osserva Jean-Francois Tremblay, uno degli autori del documento. Nota importante: “ciò vale anche in presenza di condizioni peggiori dalle aspettative”.
“Ma sarà soprattutto ancora una volta l’esposizione alla Grecia a rimanere l’elemento chiave”, concludevano. Perché al di là delle rassicurazioni che anche oggi sono arrivate da Atene, dove il ministro delle Finanze greco ha detto che il piano di rientro del deficit sta funzionando, per ricacciare lontano i fantasmi del default dall’Europa e dagli speculatori ci vorrà tempo.