Notizie Notizie Mondo Mondiali sudafricani al via, tra ambizioni di vittoria e opportunità d’investimento

Mondiali sudafricani al via, tra ambizioni di vittoria e opportunità d’investimento

11 Giugno 2010 08:02

Finalmente ci siamo. Tra poche ore ci sarà l’atteso calcio d’inizio della XIX Coppa del Mondo di calcio, la prima in terra africana. Ad aprire le danze sarà la squadra ospitante, il Sud Africa, che alla 16.00 sfiderà il Messico. Il secondo match della giornata vedrà i vice campioni del mondo della Francia impegnati contro l’Uruguay. L’esordio dell’Italia campione del mondo uscente è invece previsto lunedì sera contro il temibile Paraguay.


Spedizione azzurra che come 4 anni fa si presenta ai mondiali senza i favori del pronostico con i bookmaker che non inseriscono la squadra di Lippi tra le prime 4 favorite, nell’ordine Spagna, Brasile, Inghilterra e Argentina. La banca d’affari svizzera Ubs, che quattro anni fa aveva pronosticato la vittoria dell’Italia, quest’anno ha ripetuto il tentativo di prevedere l’evoluzione della competizione basandosi su un modello quantitativo che considera le performance passate ai Mondiali, se la squadra ospita o meno i Mondiali  e la forza di ogni squadra tre mesi prima dell’inizio della competizione. I calcoli della banca elvetica decretano che ad alzare la Coppa del mondo sarà il Brasile. Interessante notare come i criteri di calcolo utilizzati portano Ubs a quotare il Sudafrica come nazionale con maggiori probabilità di passaggio del primo turno proprio in virtù di Paese ospitante la cui nazionale storicamente è quasi sempre andata avanti nella competizione. “Il vantaggio dell’organizzatore potrebbe aiutare il Sudafrica a conquistare le semifinali – si legge nel focus sui mondiali di Ubs – anche se consideriamo tale esito molto improbabile, poiché riteniamo più probabile vedere in semifinale alcune delle squadre tradizionali. Le sorprese potrebbero giungere dal Cile e dal Portogallo e  dalla Corea del Sud, dagli Stati Uniti o dall’Australia, che secondo i punteggi Elo (strumento di previsione per determinare la forza oggettiva dei vari team, ndr) dispongono di squadre piuttosto forti”. Tra le favorite finali di Ubs non risultano Spagna e Inghilterra, due delle maggiori favorite secondo i bookmakers con la Spagna che è campione d’Europa in carica. Ma la storia ai mondiali di queste due nazionali con la Spagna che non è mai andata oltre il quarto posto dei mondiali del 1950 e l’Inghilterra che ha vinto una volta nel 1966 e si è piazzata al quarto posto nel 1990. Decisamente più radicata la presenza in finale di Brasile, Italia e Germania. Queste tre squadre hanno avuto accesso alla finale un numero impressionante nei 18 mondiali disputati: 7 volte per il Brasile e 6 per Germania e Italia.


A conclusioni opposte arrivano invece gli esperti di Jp Morgan che prevedono una finale proprio tra Spagna e Inghilterra, mentre lo studio condotto da Commerzbank vede le furie rosse favorite insieme al Brasile. Interessante notare come nelle classifica stilata da Commerz sulle probabilità di vittoria delle nazioni partecipanti l’Italia non figuri nemmeno tra le prime 10 8addirittura è relegata al 18° posto) con davanti nazionali come Ghana, Camerun, Costa d’Avorio e Algeria, compagini africane che potrebbero beneficiare del fattore campo.


I Mondiali  non sono solo un avvenimento sportivo, ma anche un business. Il loro approdo in Africa ha contribuito a spingere l’interesse degli investitori verso il Continente nero. Il Sud Africa da solo genera circa un quarto del prodotto interno lordo totale africano, il 40% circa della produzione industriale, il 45% della produzione mineraria e oltre il 50% dell’elettricità del continente. L’ultimo lembo d’Africa beneficia soprattutto delle enormi risorse minerarie (oro, diamanti, platino, ferro, carbone) che rendono florida l’industria estrattiva del Paese. Nell’ultimo anno la Borsa di Johannesburg è risultata tra le migliori a livello globale: l’indice Jse Top 40 ha registrato una sovra performance del 18% rispetto all’MSCI Emerging Markets negli ultimi 12 mesi (dati aggiornati al 31/5/2010) e del 17% rispetto all’S&P 500. “La vera opportunità offerta dal Sudafrica va al di là dei Mondiali di calcio – rimarca Nick Price, gestore di portafoglio del fondo FF Emerging Europe, Middle East and Africa Fund (FF EMEA Fund) -. Certamente l’evento è uno spunto che permetterà di accendere finalmente i riflettori sulla regione, ma la vera opportunità nel Paese è rappresentata dalle dinamiche di crescita strutturali di lungo termine dentro i suoi confini e al di fuori, nell’intero Continente”. Secondo Fidelity International, trovano applicazione le tradizionali tesi di investimento associate ai mercati emergenti, quali una crescita del Pil stabilmente elevata, la crescente manodopera a basso costo e il rapido tasso di incremento della produttività.
Per chi vuole investire sul Paese ospitante i Mondiali, sul mercato EtfPlus di Borsa Italiana sono tre gli strumenti che permettono di investire sul Sud Africa. Si tratta dell’EasyETF South Africa Ftse/Jse Top 40, del Lyxor Etf South Africa e del Market Access Ftse/Jse Africa Top 40 Index Fund. Tutti e tre questi ETF hanno come sottostante l’indice Ftse Jse Top 40, composto dalle maggiori società quotate sul mercato azionario di Johannesburg. Indice che presenta un’esposizione decisamente elevata verso il comparto minerario, che da solo copre quasi il 44% dell’intera capitalizzazione (dati a fine aprile 2010), a testimonianza del fatto che l’attività mineraria si conferma una realtà trainante per l’economia del paese. Tra i singoli titoli a primeggiare è BHP Billiton con il 15,2%, seguita dall’altro colosso minerario Anglo American con il 12,65%. Terzo posto come peso totale sull’indice per gruppo del beverage Sab Miller (8,48%).

Ubs  ha snocciolato a maggio la propria rosa dei 23 titoli che potenzialmente potrebbero beneficiare maggiormente della World Cup. Nell’undici titolare gli analisti elvetici hanno messo la britannica Smiths Group in porta per le sue caratteristiche prettamente difensive e l’elevata capacità di garantire ritorni sul capitale investito. Difesa a quattro composta totalmente dai colossi del settore beverage (Coca-Cola, SabMiller, Anheuser-Busch InBev e Heineken). Centrocampo con McDonalds e Remax con caratteristiche più difensive, mentre indole più offensiva per Nike e Yue Yuen (Hong Kong). Quest’ultima, relativamente poco conosciuta, risulta il maggiore produttore di scarpe sportive al mondo con diverse multinazionali come clienti e una quota di mercato del 17%. Infine in attacco la sudcoreana Samsung il cui titolo secondo Ubs ha ancora un potenziale upside del 58% e la statunitense Electronic Arts. Per la panchina è stato scelto un mix con 6 large cap (Wal-Mart, Amerca Movil e Visa) e 6 titoli meno noti (Kesa, Ladbrokes, Foschini e Dufry) che dovrebbero vedere qualche beneficio dal torneo di quest’anno e in prospettiva dalla prossima Coppa del Mondo in Brasile nel 2014.