Giuliani (Azimut): accumulare azioni con dei PAC ad hoc è unica via per ottenere rendimento

La paura da Covid-19 si è ridimensionata, come dimostra l’andamento dei mercati nell’ultimo mese e mezzo, e il rischio per tanti investitori è di lasciare per strada importanti opportunità di rendimento rimanendo fuori dall’azionario. Il presidente di Azimut, Pietro Giuliani, si sofferma sull’attuale contesto e possibili mosse sui mercati. “La paura si è ridimensionata e ora che progressivamente il lockdown sta terminando, salvo ricadute, ci si focalizza su come siano investiti i soldi alla luce di quello che potrà accadere soprattutto da un punto di vista economico – argomenta Giuliani che indica le azioni come un’asset class dove andare. “L’ideale è accumularle anno per anno con un piano ad hoc che definisca ex ante la percentuale che si intende raggiungere e in quanto tempo. È l’unico modo per ottenere un rendimento” precisa Giuliani.
Bilancio dopo primo trimestre difficile
Giuliani, intervistato da Il Sole 24 Ore, non fa marcia indietro sul target di utili 2020 dopo aver chiuso il primo trimestre con un utile netto di 48,5 milioni con una perdita di 15 milioni causata delle minusvalenze dei titoli in possesso alla proprietà. “Non li considero persi ma solo un investimento valorizzato male”, rimarca Pietro Giuliani, presidente di Azimut, che in un’intervista a Il Sole 24 Ore rimarca come sui numeri abbia impattato il fatto che non si è potuto contare sulle commissioni di performance visto come sono andati i mercati.
“Considerata l’entità della crisi, abbiamo reagito bene. Una sottoperformance dell’8% da inizio anno dopo quello che è successo non è drammatico” ha sottolineato Giuliani. Alla domanda se il gruppo rivedrà le previsioni di utili da 300 milioni per fine anno, Giuliani è stato chiaro. “No. A questa cifra tolgo i 15 milioni cui accennavo prima e le commissioni di performance che non abbiamo incassato, ma i conti prospettici restano positivi”.
Ma Mediobanca Sec. vede target utile non realistico
Secondo gli analisti di Mediobanca Securities, l’obiettivo di 300 milioni di euro non è realistico in questa fase. “Le commissioni di performance più basse non sono più qualcosa da aggiustare nel calcolo di una redditività normalizzata, piuttosto l’ovvia conseguenza del repricing effettuato nel gennaio dello scorso anno che ha visto un aumento di 50bps in altre commissioni per compensare le commissioni di performance strutturalmente più basse” continuano gli analisti di Piazzetta Cuccia che assegnano al titolo Azimut un rating neutral e target price a 17 euro.