Notizie Dati Macroeconomici Il Giappone rivede al rialzo crescita pil, scende il surplus commerciale cinese

Il Giappone rivede al rialzo crescita pil, scende il surplus commerciale cinese

10 Settembre 2010 07:15

Rallentamento meno marcato per l’economia nipponica nel secondo trimestre dell’anno. La lettura finale del pil arrivata oggi dall’Ufficio di Statistica di Tokyo evidenzia una crescita annualizzata dell’1,5% rispetto al +0,4% della prima lettura. Trimestre su trimestre il pil risulta in crescita dello 0,4% rispetto al flebile +0,1% della precedente lettura. I dati odierni impattano con le stime degli analisti. Ferme le spese per consumi privati rispetto al trimestre precedente, mentre le spese pubbliche sono salite dello 0,3%.


Nel primo trimestre il Paese nipponico aveva fatto segnare un balzo del 5% annualizzato. Per l’intero 2010 il consensus è di un progresso del pil del 3,4%. I dati odierni confermano il sorpasso a livello trimestrale da parte della Cina: il pil complessivo del Giappone risulta di 1.295 miliardi di dollari rispetto agli 1.337 miliardi della Cina. Considerando i primi 6 mesi del 2010 il pil giapponese risulta ancora davanti a quello della Cina.


Sempre oggi il primo ministro Naoto Kan ha annunciato un pacchetto di stimoli all’economia da 915 miliardi di yen (10,9 mld $). Misure che sono volte a sostenere la ripresa economica anche alla luce dei livelli raggiunti dallo yen (massimi a  15 anni sul dollaro) che pesa sulla competitività delle società nipponiche.


Positiva la reazione della Borsa di Tokyo che ha archiviato l’ultima seduta dell’ottava con il piede sull’acceleratore grazie anche alle positive indicazioni arrivate ieri dal mercato del lavoro statunitense. L’indice Nikkei 225 ha guadagnato l’1,55% attestandosi a quota 9.239,17 punti.


La Cina, invece, oggi ha diffuso i dati sulla bilancia commerciale relativa ad agosto. Il surplus della bilancia commerciale cinese risulta sceso a 20 miliardi di dollari dai 28,7 mld del mese precedente, inferiore rispetto ai 26,7 mld dollari pronosticati dagli analisti. L’export risulta in crescita del 34,4%, poco sotto il 35 per cento delle stime (consensus Bloomberg) e sotto il livello record di luglio (+38,1%).