Notizie Dati Macroeconomici Ocse pessimista sull’Italia, vede Pil in contrazione nel terzo trimestre 2010

Ocse pessimista sull’Italia, vede Pil in contrazione nel terzo trimestre 2010

9 Settembre 2010 09:54

L’Ocse si rivela pessimista sulla crescita italiana nella seconda parte dell’anno. Le stime dell’istituto con sede a Parigi, contenute nell’Interim Assessment, parlano di un Pil italiano in contrazione dello 0,3% nel terzo trimestre e in debole aumento (+0,1%) negli ultimi tre mesi dell’anno. Numeri che fanno scivolare l’Italia all’ultimo posto tra i Paesi del G7, ovvero tra le sette potenze più industrializzate del pianeta. All’interno del G7, l’Ocse premia la Gran Bretagna (+2,7% il Pil del terzo trimestre), il Canada (+2,2%) e gli Stati Uniti (+2%). Gli economisti, inoltre, vedono un rallentamento a sorpresa della locomotiva del Vecchio Continente. La Germania, infatti, dopo un balzo del 9% nel secondo trimestre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, dovrebbe crescere ad un ritmo decisamente più contenuto (+0,7%).


“Il rallentamento della ripresa mondiale è più marcato del previsto”. Parole che si traducono in numeri: la crescita del G7, dopo il +3,2% del primo trimestre e il +2,5% del secondo, dovrebbe attestarsi a +1,5% nel secondo semestre rispetto all’analogo periodo di un anno fa. Nell’Interim Assessment, l’organizzazione parigina fa però trapelare una “grande incertezza” sulle prospettive economiche.


Incertezza dovuta principalmente a due fattori: l’elevato tasso di disoccupazione e le tensioni finanziarie scatenate dalla crisi dei debiti sovrani. La disoccupazione potrebbe infatti mettere un freno ai consumi privati, mentre le tensioni sui debiti sovrani, soprattutto nell’Eurozona, potrebbero riflettersi negativamente sulla stabilità dei mercati finanziari e sull’incremento della domanda privata.


L’Ocse però scorge anche alcuni fattori positivi. I solidi utili realizzati dalle grandi società non dovrebbero frenare gli investimenti nell’immediato futuro. Inoltre, la crescita dei Paesi emergenti si è confermata solida nella prima parte dell’anno. Per quanto riguarda l’inflazione, dovrebbe rimanere moderata nelle grandi economie occidentali, mentre le spinte inflazionistiche nei Paesi emergenti hanno portato alcuni Governi ad adottare una politica monetaria più restrittiva.