Germania taglia stime Pil. Lo spettro recessione per Berlino scalda la pista QE della Bce
Berlino bandisce ancora la parola recessione, ma la locomotiva tedesca continua a palesare segnali di cedimento e il governo ha dovuto rivedere al ribasso le previsioni per il 2014 e il 2015. Confermato invece l’obiettivo del pareggio di bilancio.
Pesano crisi Ucraina e rallentamento generale dell’export
Berlino rivede al ribasso le stime di crescita per quest’anno e per il 2015. Il ministro dell’Economia, Sigmar Gabriel, ha reso noto che le nuove previsioni vedono l’economia tedesca espandersi al ritmo dell’1,2% quest’anno rispetto al +1,8% precedentemente indicato. Nel 2015 invece il Pil è atteso a +1,3% dal +2% precedente.
Gabriel ha rimarcato che il taglio delle stime è dovuto alle crisi in Ucraina e in Medio Oriente e a un generale rallentamento nei mercati di esportazione in tutto il mondo. “Non vi è alcun motivo di pensare che il paese è in una fase di recessione”, ha detto l’esponente del governo Merkel precisando anche che rimane intatto l’obiettivo di pareggio di bilancio.
Berlino rivede al ribasso le stime di crescita per quest’anno e per il 2015. Il ministro dell’Economia, Sigmar Gabriel, ha reso noto che le nuove previsioni vedono l’economia tedesca espandersi al ritmo dell’1,2% quest’anno rispetto al +1,8% precedentemente indicato. Nel 2015 invece il Pil è atteso a +1,3% dal +2% precedente.
Gabriel ha rimarcato che il taglio delle stime è dovuto alle crisi in Ucraina e in Medio Oriente e a un generale rallentamento nei mercati di esportazione in tutto il mondo. “Non vi è alcun motivo di pensare che il paese è in una fase di recessione”, ha detto l’esponente del governo Merkel precisando anche che rimane intatto l’obiettivo di pareggio di bilancio.
Concreto rischio recessione tecnica
I dati ufficiali sull’andamento della prima economia europea nel terzo trimestre arriveranno tra un mese, il 14 novembre. Un nuovo segno meno sancirebbe ufficialmente l’ingresso in recessione tecnica, ossia due trimestri consecutivi di contrazione dell’economia dopo il -0,2% t/t del secondo trimestre.
I dati ufficiali sull’andamento della prima economia europea nel terzo trimestre arriveranno tra un mese, il 14 novembre. Un nuovo segno meno sancirebbe ufficialmente l’ingresso in recessione tecnica, ossia due trimestri consecutivi di contrazione dell’economia dopo il -0,2% t/t del secondo trimestre.
QE della Bce potrebbe palesarsi già a fine anno
Difficoltà della Germania che rendono ancora più calda la pista di un quantitative easing da parte della Bce. “Oltre alle vicende geopolitiche legate alla Russia e al rallentamento della Cina – commenta Vincenzo Longo, market strategist di IG – gli investitori sembrano scontare un più rapido deterioramento della prima economia dell’eurozona e che il QE della BCE potrebbe non arrivare in tempo sufficiente ad evitare un ritorno alla recessione”. “I recenti dati tedeschi aumentano le probabilità di un annuncio di una qualche misura di QE già a dicembre“, rimarca Longo di IG.
Difficoltà della Germania che rendono ancora più calda la pista di un quantitative easing da parte della Bce. “Oltre alle vicende geopolitiche legate alla Russia e al rallentamento della Cina – commenta Vincenzo Longo, market strategist di IG – gli investitori sembrano scontare un più rapido deterioramento della prima economia dell’eurozona e che il QE della BCE potrebbe non arrivare in tempo sufficiente ad evitare un ritorno alla recessione”. “I recenti dati tedeschi aumentano le probabilità di un annuncio di una qualche misura di QE già a dicembre“, rimarca Longo di IG.
Proprio la Germania è risultata fino ad oggi il principale freno al via di un quantitative easing da parte della Bce con il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, che nello scorso weekend ha confermato i dubbi sull’efficacia delle misure messe in atto dalla Bce.
Fiducia investitori tedeschi ai minimi dal 2012
Oggi intanto l’indice Zew sulle aspettative economiche in Germania relativo al mese di ottobre è scivolato a -3,6 punti rispetto agli 6,9 punti della precedente rilevazione. Il dato è inferiore alle attese degli analisti che si attendevano una lettura a quota 1. Lo Zew non scivolava in territorio negativo dal novembre del 2012.
Oggi intanto l’indice Zew sulle aspettative economiche in Germania relativo al mese di ottobre è scivolato a -3,6 punti rispetto agli 6,9 punti della precedente rilevazione. Il dato è inferiore alle attese degli analisti che si attendevano una lettura a quota 1. Lo Zew non scivolava in territorio negativo dal novembre del 2012.
L’indice Zew ha inanellato dieci cali consecutivi in scia al deterioramento della congiuntura tedesca. “Le tensioni geopolitiche e la debolezza economica in alcune parti della zona euro sono una fonte di persistente incertezza – afferma Clemens Fuest, presidente dell’istituto tedesco Zew – Questi fattori stanno appannando le aspettative di crescita in Germania. Dati deludenti, come la produzione industriale e la bilancia commerciale, hanno probabilmente contribuito al crescente pessimismo tra gli esperti dei mercati finanziari”.