Gas: storico accordo tra Russia e Cina da 400 miliardi di dollari. Mosca cerca di smarcarsi dall’Europa
Mosca si allontana dall’Europa. La russa Gazprom e la China National Petroleum Corporation (Cnpc) hanno annunciato di aver finalizzato l’accordo per la fornitura trentennale al dragone di 38 miliardi di metri cubi di metano annui per un controvalore complessivo stimato di circa 400 miliardi di dollari. Il Gas, la cui fornitura partirà dal 2018, arriverà nell’ex celeste impero tramite un gasdotto da 2.200 Km (ancora da costruire).
La mossa punta a spostare a est il baricentro della vendita di metano alla luce dell’ostilità dei mercati europei in occasione della crisi Ucraina. Lesta è stata la Cina ad approfittare della situazione per acquistare a circa 350 dollari per mille metri cubi, contro i 485 chiesti all’Ucraina dopo la caduta dell’ex presidente filo-russo Viktor Yanukovich (in precedenza il gas era venduto a 268,5 dollari).
“Si tratta del maggior contratto mai siglato da Gazprom, non abbiamo mai raggiunto un patto del genere con nessun altra società”, ha commentato il Chief executive del gigante russo, Alexey Miller. Miller ha già fatto sapere che l’accordo potrebbe essere potenziato a 60 miliardi di metri cubi facendo diventare il Paese, Pechino l’anno scorso ha acquistato dall’estero 53 miliardi di metri cubi, il fornitore unico del gigante asiatico.
L’intesa taglia fuori il vecchio continente che attualmente acquista dalla Russia circa un terzo del metano consumato (la quota sale all’80 in Slovacchia e Ungheria, al 90% in Bulgaria e al 100% nei Paesi baltici).Nel 2013 il metano venduto da Gazprom all’Europa ha evidenziato un incremento del 15% salendo a 174,3 miliardi di metri cubi, il livello maggiore dal 2008.
“La fornitura di gas all’Europa non deve essere interrotta”, ha scritto Josè Barroso, presidente della Commissione, in una lettera a Vladimir Putin. “Conto sulla Russia, manterrà gli impegni”.