G20: in aprile la decisione sull’entità degli aiuti FMI all’Europa
Occhi puntati sull’Europa nel G20 appena conclusosi a Città del Messico. I 20 grandi della Terra si sono concentrati infatti sulle misure da adottare per aiutare il Vecchio continente a riprendere slancio, alla luce degli sforzi già fatti e di quelli che restano da fare.
EFSF: il rafforzamento del fondo potrebbe slittare a fine marzo
In particolare i ministri delle Finanze mondiali hanno additato l’entità del “firewall” di salvataggio: aumentare la potenza di fuoco del fondo salva-Stati, attualmente da 500 miliardi di euro – portandola magari a 750 miliardi – è infatti visto come la prova di “buona volontà” richiesta da parte dei Paesi extra-Ue per dare il loro contributo attraverso il Fondo Monetario Internazionale, che a sua volta potrebbe innalzare la propria disponibilità a 1000 miliardi di dollari.
Quanto di questi fondi verrà messo a disposizione dell’Europa, comunque, verrà deciso in aprile, quando ci saranno le riunioni di primavera del FMI di Washington: è infatti chiaro che Paesi come Stati Uniti, Paesi emergenti e Regno Unito non vogliono essere considerati come sostituti delle misure europee mettendo in campo risorse prima che siano stati rafforzati i fondi europei EFSF e ESM. Rafforzamento, quest’ultimo, che era previsto per i primi giorni di marzo, in occasione del prossimo Consiglio Europeo. Anche se, a sorpresa, il ministro delle Finanze tedesco Schauble ha tenuto a precisare che “marzo ha 31 giorni”, a indicare che probabilmente la decisione sul firewall europeo verrà presa più tardi del previsto.
Oggi il voto della Germania sugli aiuti alla Grecia
Temporeggia quindi il governo tedesco, secondo cui un aumento degli aiuti rappresenta un disincentivo alle riforme interne dei Paesi più a rischio, soprattutto Italia e Spagna. Intanto oggi il Parlamento tedesco è chiamato al voto per approvare il secondo pacchetto di aiuti alla Grecia, i 130 miliardi di euro la cui erogazione è stata approvata la scorsa settimana. Domani sarà la Finlandia a votare su questo tema. Giovedi e venerdi sarà invece la volta di un nuovo summit europeo d’emergenza, per valutare le misure di austerity che, per allora, la Grecia dovrà aver implementato, come richiesto.
Recessione, Draghi: serve riforma del lavoro. Occhi puntati sul petrolio
Quanto al tema delle riforme anti-crisi, il FMI ha apprezzato quanto compiuto dall’Italia – anche se non per questo rinuncerà a mandare a Roma i propri ispettori per controllare che tutto si svolga per il meglio – e il numero uno della Bce, Mario Draghi, intervenuto in occasione del G20 ha posto l’accento sulla necessità di prendere le riforme tedesche come esempio e concentrarsi sulle riforme sociali e del lavoro.
A soffrire meno della recessione globale sono invece i Paesi emergenti, in crescita seppure con ritmi meno sostenuti che in passato. I riflettori sono tuttavia puntati sulle dinamiche del prezzo del petrolio, fortemente condizionate dalle tensioni in Iran. La scorsa settimana il prezzo dell’oro nero è schizzato a 125 dollari al barile per tornare oggi intorno ai 109 dollari.
EFSF: il rafforzamento del fondo potrebbe slittare a fine marzo
In particolare i ministri delle Finanze mondiali hanno additato l’entità del “firewall” di salvataggio: aumentare la potenza di fuoco del fondo salva-Stati, attualmente da 500 miliardi di euro – portandola magari a 750 miliardi – è infatti visto come la prova di “buona volontà” richiesta da parte dei Paesi extra-Ue per dare il loro contributo attraverso il Fondo Monetario Internazionale, che a sua volta potrebbe innalzare la propria disponibilità a 1000 miliardi di dollari.
Quanto di questi fondi verrà messo a disposizione dell’Europa, comunque, verrà deciso in aprile, quando ci saranno le riunioni di primavera del FMI di Washington: è infatti chiaro che Paesi come Stati Uniti, Paesi emergenti e Regno Unito non vogliono essere considerati come sostituti delle misure europee mettendo in campo risorse prima che siano stati rafforzati i fondi europei EFSF e ESM. Rafforzamento, quest’ultimo, che era previsto per i primi giorni di marzo, in occasione del prossimo Consiglio Europeo. Anche se, a sorpresa, il ministro delle Finanze tedesco Schauble ha tenuto a precisare che “marzo ha 31 giorni”, a indicare che probabilmente la decisione sul firewall europeo verrà presa più tardi del previsto.
Oggi il voto della Germania sugli aiuti alla Grecia
Temporeggia quindi il governo tedesco, secondo cui un aumento degli aiuti rappresenta un disincentivo alle riforme interne dei Paesi più a rischio, soprattutto Italia e Spagna. Intanto oggi il Parlamento tedesco è chiamato al voto per approvare il secondo pacchetto di aiuti alla Grecia, i 130 miliardi di euro la cui erogazione è stata approvata la scorsa settimana. Domani sarà la Finlandia a votare su questo tema. Giovedi e venerdi sarà invece la volta di un nuovo summit europeo d’emergenza, per valutare le misure di austerity che, per allora, la Grecia dovrà aver implementato, come richiesto.
Recessione, Draghi: serve riforma del lavoro. Occhi puntati sul petrolio
Quanto al tema delle riforme anti-crisi, il FMI ha apprezzato quanto compiuto dall’Italia – anche se non per questo rinuncerà a mandare a Roma i propri ispettori per controllare che tutto si svolga per il meglio – e il numero uno della Bce, Mario Draghi, intervenuto in occasione del G20 ha posto l’accento sulla necessità di prendere le riforme tedesche come esempio e concentrarsi sulle riforme sociali e del lavoro.
A soffrire meno della recessione globale sono invece i Paesi emergenti, in crescita seppure con ritmi meno sostenuti che in passato. I riflettori sono tuttavia puntati sulle dinamiche del prezzo del petrolio, fortemente condizionate dalle tensioni in Iran. La scorsa settimana il prezzo dell’oro nero è schizzato a 125 dollari al barile per tornare oggi intorno ai 109 dollari.
Floriana Liuni