La fusione Telecom-Telefonica torna d’attualità: Palazzo Chigi smentisce ma la Borsa ci crede
La fusione Telecom-Telefonica torna ad impazzare in Borsa e fa molti proseliti. Il Governo ha smentito a metà mattinata nella maniera più totale di essere coinvolto nell’ipotesi di riassetto azionario del principale gruppo delle telecomunicazioni italiano, ma Piazza Affari ragiona diversamente. La Borsa milanese continua ad alimentare la corsa del titolo della società telecom, che sul telematico vola ancora.
Le azioni Telecom Italia, che prima del chiarimento di Palazzo Chigi segnavano un +8,70% (a 11,75 euro), hanno rallentato il passo ma segnano comunque un forte rialzo (+3,33% a 1,117 euro) con volumi boom. Sono, infatti, già passati di mano 191 milioni di pezzi, ben oltre la media giornaliera degli ultimi trenta giorni che si ferma a 94 milioni di pezzi. Segno che l’interesse su questa storia di mercato continua ad essere alta.
L’esecutivo ha preso le distanze dalla speculazione, spiegando di non aver avuto nessun incontro, nessun contatto con Telefonica su una ipotetica fusione tra Telecom e la società di Madrid. Repubblica aveva invece prospettato uno scenario in cui era coinvolto direttamente il governo, che sarebbe stato favorevole ad una fusione tra i due gruppi.
Anche l’incontro tra il Ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola e il management del gruppo delle telefonia italiana in agenda la prossima settimana veniva visto come un ulteriore tassello a favore di questo scenario, anche se secondo il quotidiano il via libera alla fusione da parte del governo era già arrivato. Come sottolineano gli analisti di Equita che consigliano una strategia prudente su Telecom Italia “è lecito attendersi che l’intensificarsi dei rumors e dei dettagli operativi relativi ad un possibile deal possano sostenere ulteriormente l’appeal speculativo del titolo”.
Il broker ricorda, infatti, che nei giorni scorsi sempre La Repubblica aveva ipotizzato una OPS con un premio per Telecom Italia del 25%-30% sui prezzi di Borsa. “I rumours rafforzano le ipotesi speculative sui titoli Telecom Italia”, ribadiscono anche gli esperti di Centrosim, che rimettono indietro le lancette allo scorso 22 gennaio ricordando che anche in quell’occasione i soci italiani di Telco e Telefonica avevano smentito le indiscrezioni sulla modifica dell’azionariato del gruppo tlc italiano.
Per qualcuno domani è un altro giorno e potrebbero arrivare novità. Alcuni trader consigliano una strategia attendista, in particolare di aspettare dopodomani quando il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, incontrerà Franco Bernabè, l’amministratore delegato di Telecom Italia. Ma, anche in questo caso, la posizione di “facciata” dell’interlocutore di Palazzo Chigi racconta al momento un’altra verità: “Non c’è nessun parere favorevole del Governo. Ci sono molte parole, molte dichiarazioni, troppe”, ha detto Scajola, tracciando una chiara linea di governo.