Ftse Mib perde i 24.000 punti, ma quadro grafico non è allarmante. Tenaris fatica a ritrovare smalto
Tenaris ha iniziato il 2020 all’insegna degli acquisti sfruttando le tensioni geopolitiche tra gli Stati Uniti e l’Iran in Medio Oriente che hanno provocato una fiammata del prezzo del petrolio. La successiva distensione dei rapporti tra i due paesi ha provocato un ritracciamento delle quotazioni del greggio e anche del titolo attivo nell’Oil&Gas. Il saldo da inizio anno è comunque positivo (+1%), mentre negli ultimi 12 mesi Tenaris segna un ribasso del 3,5%, sottoperformando di molto l’indice di riferimento Ftse Mib (circa +25%). Oggi Tenaris cede circa mezzo punto percentuali a 10,2 euro, ma meglio del Ftse Mib che lascia sul terreno circa l’1,3%.
Tenaris: verso il supporto dei 10 euro
Dopo aver fallito il secondo tentativo nel giro di due mesi di avvicinarsi al 38,2% di Fibonacci a 10,7 euro di tutto il downtrend avviato ad aprile 2019, Tenaris ha ritracciato leggermente tornando verso area 10 euro. Da quel livello, il titolo potrebbe tentare un rimbalzo che confermerebbe il trend rialzista intrapreso agli inizi di novembre 2019. L’ostacolo da superare al rialzo è quello dei 10,7 euro, livello di resistenza molto forte data la presenza del 38,2% di Fibonacci e della media mobile 200 periodi. In caso di break, il titolo potrebbe mettere nel mirino i successivi target a 11,14 e 11,78 euro. Al ribasso, invece, sarà importante la tenuta del supporto di breve a 10 euro per evitare ricadute verso 9,32 e il minimo dello scorso anno a 8,9 euro.
Per chi volesse operare su Tenaris con certificati a leva long, si potrebbe considerare per esempio il Mini Long con ISIN: NL0014039497. In alternativa chi ha view ribassista può operare con questo Mini Short ISIN: NL0013878580.
Ftse Mib: scattano le prese di profitto
Al termine della scorsa settimana l’indice italiano ha raggiunto un nuovo massimo annuo a 24.168 punti. Lo sprint rialzista si è per il momento fermato con il Ftse Mib che è tornato sotto quota 24.000 punti e, statisticamente, è probabile che scattino prese di beneficio, ma nulla di allarmante perché il quadro grafico rimane comunque orientato al rialzo nel medio-lungo termine. Bisognerà attendere il superamento dei 24.158 per avere una conferma della prosecuzione del trend rialzista avviato a fine dicembre 2018. Il break di tale livello aprirebbe la strada ai corsi verso il target storico dei 24.500 punti che il Ftse Mib non vede dal lontano 2009. Al ribasso, un segnale importante lo avremo con la rottura della trend line rialzista costruita sui minimi di agosto e dicembre 2019 che potrebbe generare debolezza fino a 23.000. Un segnale negativo si avrebbe solo sulla rottura in chiusura dei 22.330 punti, livello strutturalmente più importante per l’indice anche perché nei pressi passa la media mobile 200 periodi.
Per chi volesse operare sul Ftse Mib con certificati a leva long, si potrebbe considerare per esempio il Turbo Long con ISIN: NL0014086316. In alternativa chi ha view ribassista può operare con questo Turbo Short ISIN: NL0014086472.