Notizie Notizie Italia Ftse Mib in ripresa da minimi intraday. Focus su news e rumor Telecom Italia, Generali e FCA

Ftse Mib in ripresa da minimi intraday. Focus su news e rumor Telecom Italia, Generali e FCA

Pubblicato 13 Luglio 2017 Aggiornato 14 Luglio 2017 09:07

Piazza Affari debole a metà giornata, non riesce a beneficiare del miglioramento del sentiment dei mercati legato alle dichiarazioni del numero uno della Fed, Janet Yellen.

Il Ftse Mib azzarda comunque un tentativo di ripresa, grazie soprattutto al contributo di Telecom Italia, che vola fin oltre +3%, superando la soglia di 0,83 euro, dopo la decisione di S&P di rivedere al rialzo l’outlook da stabile a positivo. Tra i titoli migliori, anche Generali.

Sul fronte Telecom, si smorza la tensione legata alle divergenze tra l’AD Flavio Cattaneo e il primo azionista del gruppo, i francesi di Vivendi capitanati dal raider Vincent Bolloré. Tra l’altro, secondo alcune fonti, Cattaneo sarebbe volato a Parigi per un chiarimento con Vivendi.

Tra i titoli protagonisti della sessione, si mette in luce anche Generali che, secondo indiscrezioni stampa, starebbe considerando di vendere la controllata tedesca Generali Leben, attiva nel settore vita con 44 miliardi di asset.

Le fonti citano Viridium, controllata dal fondo Cinven, Hannover Re e Fosun come potenziali acquirenti della divisione. Il rialzo, per le quotazioni di Generali, non è particolarmente sostenuto, ma basta a portare il valore del titolo a 15,24 euro circa, ai massimi in due mesi circa. Il mercato sembra credere inoltre all’operazione, anche sulla base di quanto aveva detto Giovanni Liverani, numero uno di Generali Leben, che mesi fa, in occasione dell’aggiornamento del piano industriale, aveva sottolineato che la cessione di alcuni asset tedeschi era al vaglio della società.

Sul Ftse Mib spicca anche il recupero di FCA, che riesce a superare l’effetto Daimler. Il colosso tedesco dell’auto ha infatti depresso il comparto in Europa stamattina, dopo alcuni rumor riportati dal quotidiano Sueddeutsche Zeitung, secondo cui il gruppo avrebbe manipolato due tipi di motori al fine di ingannare  i controlli sulle emissioni inquinanti. Le manipolazioni coinvolgerebbero un milione di auto vendute in Usa ed Europa nel periodo compreso tra il 2008 e il 2016. Si tratterebbe di motori che vengono montati di norma su alcuni modelli Mercedes.

Il titolo Daimler ha accusato i rumor aprendo in ribasso alla borsa di Francoforte di circa -3,5%, scendendo fino a 63,17 euro e ampliando le perdite sofferte dall’inizio del 2017 a oltre -10%.  L’azione ha poi ridotto la flessione e si è stabilizzata attorno a 64,665 euro. Tuttavia, in una nota recente, Alexander Haissl, analista presso Berenberg Bank, aveva affermato di avere un rating “sell” sul titolo Daimler e un target price a 54 euro: valore che implicherebbe un calo del titolo, rispetto ai valori attuali, del 14%.

FCA è scattata in avanti sulla scia di un report di Mediobanca Securities – che ha citato Bloomberg – da cui risulta che il colosso dell’auto avrebbe riavviato la produzione dei pick-up Ram diesel ordinati negli Stati Uniti, in attesa del verdetto sulle emissioni inquinanti che arriverà dall’Epa (Agenzia federale Usa di protezione dell’ambiente). Verdetto che non dovrebbe essere troppo severo. E in sua attesa, nel migliore degli scenari gli analisti di Mediobanca ritengono che le quotazioni di FCA abbiano un margine di rialzo fino a +20%.