Ftse Mib cerca l’antivirus a rischio correzione di febbraio, fase delicata per Stm dopo recenti record
Piazza Affari con il tonfo di ieri ha azzerato i guadagni da inizio anno e il grafico del Ftse Mib evidenza l’emergere di segnali di debolezza che potrebbero portare a ulteriori ribassi nelle prossime settimane. Tra i protagonisti di Piazza Affari, primi segni di cedimento per il quadro grafico di Stmicroelectronics che ha corso molto nell’ultimo anno grazie ai solidi fondamentali e le incoraggianti prospettive del settore dei semiconduttori. Brillante la performance degli ultimi 12 mesi pari a +86% e di molto superiore al +20% del Ftse Mib. Da inizio anno il titolo segna un rialzo del 6%, in controtendenza rispetto al -1,5% dell’indice italiano. Oggi giornata piatta per Stm in area 26 euro, mentre il Ftse Mib avanza dello 0,3%.
Stm: verso la chiusura del gap
Oggi Stm viaggia in area 26,3 euro, cercando di rimediare al -5,8% della vigilia. Situazione delicata per il big italo-francese dei microchip che, dopo il breakaway gap rialzista di giovedì scorso, ha rotto con forza la resistenza in area 25 euro, raggiungendo quota 27 euro, livello che il titolo non vedeva dal lontano 2002. Nella seduta di ieri Stm ha però dato un segnale contrastante, in concomitanza alla fase di risk-off del Ftse Mib. In tale scenario, la chiusura del gap rialzista su citato darebbe un segnale di attenzione, soprattutto se accompagnato da forti volumi. L’eventuale break del supporto statico a 23,85 euro darebbe invece un segnale più forte di cambio di sentiment di breve periodo. In tal caso probabili ribassi verso 23 e 21,6 euro. In caso di chiusura del gap e successiva ripartenza con volatilità avremmo invece un segnale di conferma della forza del trend rialzista (avviato a gennaio 2019) con target a 27,8 e 30 euro.
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Ftse Mib: rompe la trend rialzista
Ieri l’indice italiano ha rotto con volatilità e volumi la trend line rialzista costruita sui minimi di agosto e dicembre 2019, primo livello importante di supporto che potrebbe generare debolezza fino a 23.000 punti. C’è da dire che per quattro volte il Ftse Mib non è riuscito con convinzione a superare i 24.000 punti e quindi è più probabile una fase correttiva che coincide con febbraio, mese in cui la correzione è statisticamente possibile per la stagionalità dell’indice italiano. La fase correttiva arriva dopo un periodo di grande corsa avviato a fine dicembre 2018 e quindi nulla di preoccupante perché marzo e aprile sono solitamente mesi di rialzo, anche per la corsa ai dividendi. Il massimo di questa fase di correzione potrebbe essere quota 22.330 punti, livello strutturalmente importante per l’indice anche perché nei pressi passa la media mobile 200 periodi. Solo il break di tale livello potrebbe provocare un cambio di sentiment di mercato. In quel caso andrebbe rivisto il quadro grafico del Ftse Mib. Al rialzo, invece, bisognerà attendere il superamento dei 24.168 per aprire la strada ai corsi verso il target storico dei 24.500 punti, livello mai raggiunto dal lontano 2009.
Per chi volesse operare sul Ftse Mib con certificati a leva long, si potrebbe considerare per esempio il Turbo Long con ISIN: NL0014086316. In alternativa chi ha view ribassista può operare con questo Turbo Short ISIN: NL0014086472.