Notizie Notizie Italia Il Ftse Mib si lecca le ferite, bilancio amaro in 12 mesi di governo Lega-M5S

Il Ftse Mib si lecca le ferite, bilancio amaro in 12 mesi di governo Lega-M5S

1 Giugno 2019 08:50

Oggi 1° giugno 2019 il Governo Conte, il sessantacinquesimo governo della Repubblica Italiana, compie 1 anno.  Il governo gialloverde già prima di giurare al Quirinale aveva già ‘innervosito’ i mercati. Piazza Affari, e insieme a lei lo spread, già nelle ultime tre settimane di maggio 2018 aveva vacillato scivolando dai massimi di 24.500 punti con l’emergere delle prime ipotesi di accordo tra M5S e Lega, seguite dal pasticcio sulla scelta iniziale di Paolo Savona all’Economia e dall’emergere di una prima bozza del contratto di governo in cui si parlava di piano B (uscita dall’euro).

A un anno di distanza, con le lezioni Europee che non hanno cambiato di molto l’assetto della maggioranza al Parlamento europeo, in Italia invece è emerso un cambiamento importante dei rapporti di forza tra gli alleati di governo. Se in Europa i cosiddetti “sovranisti” sono rimasti confinati al di sotto del 10%, in Italia questi partiti, Lega e Fratelli d’Italia, hanno ottenuto un importante successo.

 

Ftse Mib peggior indice europeo, Ftse Italia Star  contiene i cali

Lungi ovviamente dal voler parlare di politica, vogliamo invece analizzare come il mercato ha digerito questo anno di vita (dal 1 giugno 2018 ad oggi, 31 maggio 2019). Un anno certo non facile a livello globale, soprattutto per i mercati azionari europei. Se infatti l’America vede chiudere gli indici principali in lieve rialzo, con l’S&P 500, il Dow Jones e il Nasdaq 100 in crescita di oltre il 2%, (solo il Russell 2000 perde circa il 10%), l’Europa ha visto tutti i principali listini in rosso. Differenza di performance che trova principale giustificazione nel diverso andamento economico delle due aree. L’economia americana continua a crescere, mentre quella Europea rimane molto debole.

Il migliore tra gli indici europei, il francese Cac 40, negli ultimi dodici mesi, ha chiuso con un -5,3%, mentre il Dax con un -8%. Il Ftse Mib ha registrato un calo nei dodici mesi del 11,2%, il peggiore tra i principali indici Europei (vedi tabella sotto). Si salva per fortuna il Ftse Star che, con un -7,7% di fatto rimane allineato agli indici dell’Euro Zona.

Fonte: Bloomberg; elaborazione ufficio studi Fol; estrazione del 31/05/2019

Per spiegare la performance del Ftse Mib ovviamente non basta tirar in ballo solo le difficoltà economiche dell’Eurozona, in buona parte legate allo scontro USA Cina, il quale proprio nell’ultimo mese è tornato a scaldare i mercati internazionali. Si sa, la Germania che è la locomotiva d’Europa trova negli Usa e Cina i principali partner commerciali. Lo scontro pesante tra le due parti (oltre che l’ostilità di Trump nei confronti dell’automotive tedesco) ovviamente ha indebolito la Germania. Dinamica che a sua volta pesa sull’Italia che è un paese esportatore e vede nella Germania il suo partner di riferimento (vi finisce circa il 12% del nostro export).

 

Spread salato negli ultimi dodici mesi

Se da una parte l’impatto più importante per l’economia italiana e le sue prospettive dipende dalla congiuntura economica avversa di questo ultimo anno, non si può però non considerare anche gli aspetti più tipicamente italiani. Mentre scriviamo infatti il rendimento dei Titoli di Stato italiani a 5 anni ha superato quello del pari periodo greco. Questo ad indicare un incremento del rischio percepito sull’Italia dopo le ultime dichiarazioni di Salvini. Un film che abbiamo visto già a maggio dello scorso anno, prima ancora dell’insediamento del governo, ma quando ormai appariva scontata la soluzione lega-5 stelle.

Fonte: Bloomberg

Come si vede dal grafico sopra infatti lo spread è cominciato a salire dalla seconda metà di maggio 2018, mantenendosi sempre al di sopra dei 200 punti. Diverse le ragioni ma sicuramente lo scontro tra governo italiano e UE rimane il principale. Questo ha avuto ripercussioni forti soprattutto sul comparto finanziario che costituisce oltre il 30% del Ftse Mib. Ricordiamo infatti la forte correlazione inversa tra andamento dei rendimenti del governativo italiano e dei titoli del comparto bancario che, in pancia, detengono una grande quantità di Titoli di Stato.

Banche grandi vittime dello spread, crisi nera anche per Telecom e Fca 

Quanto detto si nota bene dalla tabella sotto esposta che evidenzia quali sono stati i settori peggiori in Italia. Il comparto bancario negli ultimi dodici mesi è stato in assoluto il peggiore con un calo cumulato del 28,5%, contro il -24% del comparto europeo. Molto male anche i tecnologici, capitanati da STM. Il settore ha perso il 27,6%, soffrendo molto la volatilità del comparto hi tech americano.  Male anche il settore Telecomunicazioni a causa di Telecom Italia (-37,1%) che entra nella classifica dei primi tre peggiori titoli del Ftse Mib con Prysmian (-37,7%) e FCA (-38,3%). Il titolo della Tlc ha sicuramente accusato il colpo del rialzo dei rendimenti visto il debito monstré, ma soprattutto i problemi di governance e lo scontro duro tra i principali azionisti. Sono andati molto male anche gli industriali che hanno sofferto ovviamente la congiuntura avversa. Il comparto degli industriali e automotive infatti è composto da titoli ciclici. Un mondo a parte Ferrari che invece nel periodo ha segnato un rialzo circa del 12%.

 

Comprensibile invece l’ottima performance dei titoli difensivi, da Campari che ha guadagnato il 36% nei dodici mesi ad Amplifon cresciuta del 28,2%.