News ETF Fronteggiare i rialzi dei tassi della Bce con un Pac in Etf

Fronteggiare i rialzi dei tassi della Bce con un Pac in Etf

22 Maggio 2023 16:16

In meno di un anno, il tasso sui depositi della Banca Centrale Europea (BCE) è passato dal -0,5% al 3,25%. A differenza della situazione negli Stati Uniti con la Federal Reserve, nel Vecchio Continente i mercati ai aspettano ulteriori aumenti da parte della Bce nei prossimi mesi, con un incremento di ulteriori 50 punti base entro novembre.

Crescono tassi ma non quelli sui depositi

L’aumento del costo del denaro sta esacerbando la situazione del debito pubblico italiano, arrivato a quasi 2.970 miliardi. Questo perché con l’aumento dei tassi di interesse, aumenta il costo del prestito sul nuovo debito, oltre che sul debito esistente che deve essere rifinanziato, spiega Alessandro Saldutti, Country Manager Italia di Scalable Capital. Come riferimento, l’interesse offerto dai BTP a 10 anni è passato nell’ultimo anno dal 2.8% al 4.2%.

Tassi di interesse più elevati dovrebbero normalmente tradursi in rendimenti più alti sui conti di risparmio, ma questo non sembra accadere nel ciclo di rialzo iniziato a luglio 2022. Infatti, il tasso pagato dalle banche italiane su questi conti è rimasto al di sotto dell’1%.

L’Associazione Bancaria Italiana (ABI) riporta che ad aprile 2023 il tasso di remunerazione medio dei depositi era dello 0,6%. In sintesi, le banche non stanno trasferendo ai depositanti l’aumento dei tassi guidato dalla BCE.

Liquidità parcheggiata nelle banche

Questo aspetto è fondamentale per le famiglie italiane, che detengono circa 1.629 miliardi nei conti correnti. Questa liquidità, oltre a essere erosa quotidianamente dall’inflazione, non sta generando interessi significativi. Le persone si sono abituate a non ricevere interessi e non si rendono conto che ora è possibile.

A febbraio infatti le due principali piattaforme di investimento digitali in Europa, Trade Republic e Scalable Capital, che sono entrate in Italia nel 2022, hanno attirato l’attenzione generale offrendo rispettivamente tassi del 2% e 2,3% sulla liquidità non vincolata dei propri clienti.
Un’ulteriore soluzione per i risparmiatori italiani è quella di investire nei fondi monetari, o money market funds. Questi fondi investono in strumenti a breve scadenza, come titoli di stato a breve, certificati di deposito e pronti contro termine.

“Offrono un rendimento vicino al tasso BCE sui depositi del 3,25%, con alta liquidità e basso grado di rischio”, commenta Alessandro Saldutti. Teniamo presente che negli Stati Uniti, solo nel mese di marzo, gli investitori hanno versato 367 miliardi in questi fondi.
Tuttavia, sebbene sia importante massimizzare i rendimenti sulla liquidità, “nel lungo periodo, il modo più sicuro per preservare il potere d’acquisto e generare ritorni è investire nel mercato azionario”.

Un Pac per resistere al rialzo dei tassi

Da questo punto di vista, uno studio di Goldman Sachs che analizza dati dal 1926 ad oggi, conferma che le azioni sono l’unico investimento ad aver garantito di battere sempre l’inflazione in un periodo di investimento di 20 anni, generando ritorni reali (al netto dell’inflazione) del 5% annuo.

In questo scenario, i Piani di Accumulo (PAC) in ETF rappresentano una delle migliori strategie per iniziare, poiché consentono di investire regolarmente nel mercato azionario attraverso fondi che tracciano l’intero mercato. Questo approccio non solo mitiga il rischio legato al tempismo degli investimenti, ma offre anche diversificazione, trasparenza e costi significativamente più bassi rispetto ai fondi comuni.

In Germania, la diffusione dei PAC è stata esponenziale, guidata principalmente da neo-broker come Scalable Capital, che infatti ha recentemente annunciato un milione di PAC sulla propria piattaforma.
La stessa diffusione è attesa in Italia e nel resto d’Europa, con Blackrock che stima che il numero di PAC in ETF crescerà dai 5 milioni del 2021 a 14 milioni nel 2024 e 26 milioni nel 2026.