Francia: Montebourg, l’euro è troppo tedesco, andrebbe svalutato
“Chiediamo alla banca centrale di fare quello che fanno tutti i governi, regolare i tassi in base ai nostri interessi”. “L’euro è troppo costoso, troppo forte e un po’ troppo tedesco”, ha dichiarato il Ministro, “dovrebbe essere un po’ più italiano, francese o più semplicemente più europeo”.
Secondo quanto riportato da Montebourg, un deprezzamento dell’eurodollaro del 10% “potrebbe aumentare la ricchezza nazionale francese dell’1,2%, creare 150 mila posti di lavoro e ridurre il deficit di 12 miliardi di euro”. Nel caso di un rosso del 20%, “i nuovi posti di lavoro salirebbero a 300 mila e il deficit scenderebbe di un terzo”. Il Vecchio continente, ha ricordato l’esponente dell’esecutivo transalpino, “è l’unica regione del mondo che, a cinque anni dalla crisi, non è ancora tornata a crescere”.
Eurodollaro ai massimi dal 2011
Le dichiarazioni di Montebourg arrivano nel giorno in cui il cross con il biglietto verde si è portato a livelli che non si vedevano dal novembre del 2011 spingendosi fino a 1,3788 dollari. La spinta al superamento delle resistenze poste sopra gli 1,37 dollari oggi è arrivata dal dato statunitense relativo il saldo delle buste paga nei settori non agricoli (non-farm payrolls) che a settembre si è attestato a +148 mila unità, oltre 30 mila in meno rispetto alle stime.
Il dato, che fa il paio con l’effetto ribassista innescato dal blocco parziale delle attività federali, sta penalizzando il biglietto verde perché riduce drasticamente le possibilità che la Banca centrale Usa possa diminuire il piano di acquisto asset nel corso del 2013. “Alla luce dell’andamento del mercato del lavoro, dell’incertezza innescata dallo shutdown e dell’avvicendamento alla guida della Fed, ci attendiamo che il Fomc (braccio operativo della banca centrale Usa, ndr) aspetti almeno fino a marzo 2014 prima di iniziare con il tapering”, ha detto Dean Maki, economista capo di Barclays.