Forex: sterlina al test del referendum in Scozia, per il dollaro c’è la Fed

La settimana che si apre oggi è ricca di appuntamenti importanti in grado di influenzare e portare volatilità sul mercato Forex. L’attenzione principale è puntata sul referendum di giovedì 18 settembre in Scozia. Secondo gli ultimi sondaggi diffusi in Gran Bretagna i ‘no’ sarebbero tornati in vantaggio, cosa che ha permesso alla sterlina di prendere fiato dopo essere andata in apnea nelle ultime due settimane. Il vantaggio tuttavia appare limitato a soli cinque punti percentuali e l’esito incerto. Tanto da richiedere l’intervento della Regina che ha invitato i votanti a “considerare molto attentamente il futuro”.
Tuttavia secondo Filippo Diodovich, market strategist di IG “il sogno di diventare uno Stato indipendente trainato dal petrolio del Mare del Nord sembra essere scemato. Certo colpi di scena dell’ultima ora potrebbero portare turbolenze significative sui mercati”. Contro il dollaro la sterlina è risalita da 1,605 fino a 1,6277 chiudendo il gap ribassista lasciato aperto l’8 settembre.
Sempre il Regno Unito sarà protagonista mercoledì con la pubblicazione delle minute dell’ultima riunione di politica monetaria e i dati sull’occupazione. Due appuntamenti che verranno oscurati dall’attesa per il referendum scozzese. Se questo dovesse concludersi con una vittoria dei ‘no’, gli scenari disegnati dalla Bank of England tornerebbero protagonisti. Non bisogna dimenticare che la BoE è protagonista di una particolare gara con la Federal Reserve su chi muoverà prima al rialzo i tassi di interesse.
Questo porta all’ultimo appuntamento clou dell’ottava, la riunione della Federal Reserve di mercoledì sera. Giovanna Mossetti, economista Usa e Giappone del servizio studi di Intesa Sanpaolo, ritiene che “la riunione del Fomc ancora una volta dovrà fare un miracolo di equilibrismo, prendendo atto del miglioramento congiunturale e del consolidamento della ripresa, cercando però di evitare correzioni traumatiche sui mercati e segnalando ancora la presenza di un ammontare significativo di risorse inutilizzate”. La riunione sarà seguita dalla conferenza stampa di Janet Yellen e dalla pubblicazione delle nuove previsioni macroeconomiche. Nella nota settimanale di Intesa Sanpaolo Mossetti spiega che “il comunicato potrebbe modificare la guidance sui tassi, sostituendo il riferimento al ‘tempo considerevole’ con un riferimento alla riduzione delle risorse inutilizzate. Se tale cambiamento non avverrà a questa riunione i verbali dovrebbero comunque essere espliciti nel segnalare un imminente passaggio a guidance definita dall’evoluzione dello scenario macro piuttosto che dalle date”. Considerando la forza dei dati macro americani dell’ultimo periodo il mercato “rimane a nostro avviso troppo cauto nelle previsioni sul sentiero dei Fed funds”.
Il cambio euro/dollaro si muove al ribasso a 1,292 dopo aver riavvicinato quota 1,30 sul finire della passata settimana.