Forex: l’euro si conferma in pressing su quota 1,3 dollari
Seconda seduta consecutiva con il segno più per la moneta unica che capitalizza le parole del Ministro dell’Economia spagnolo, Luis de Guindos, che ha detto che il Paese iberico è pronto a far ricorso al piano anti-spread della Bce “in qualsiasi momento”. La sensazione è che Spagna e Germania stiano cercando di guadagnare tempo: la prima punta ad evitare il ricorso all’aiuto esterno mentre la seconda vuole esser certa della determinazione spagnola nel consolidamento di bilancio. Indicazioni positive per la divisa di Eurolandia sono arrivate anche dal dato relativo la produzione industriale, salita ad agosto dello 0,6% contro il -0,3% stimato dagli analisti.
Nel corso del pomeriggio la propensione al rischio è stata sostenuta dalla trimestrale da record presentata dalla statunitense JPMorgan che nel Q3 ha visto utili e fatturato salire, più delle attese, a 5,7 ed a 25,9 miliardi di dollari. Sempre dagli Usa sono arrivati i dati relativi i prezzi alla produzione, cresciuti a settembre dell’1,1%, e la fiducia dei consumatori misurata dall’Università del Michigan, salita in versione preliminare a 83,1 punti.
In queste condizioni l’eurodollaro si è portato a ridosso di quota 1,3 a 1,2991 ed attualmente quota in rialzo dello 0,2% a 1,2960. +0,2% anche per il cross con lo yen che si porta a 101,59 mentre l’incrocio con la sterlina a 0,8061 non fa segnare variazioni di rilievo. “Forte accelerazione per l’euro/dollaro questa mattina -commenta Vincenzo Longo di IG- nonostante la debolezza dei listini europei. Il cambio ha trovato resistenza a 1,2985, livello da cui è partito un pull back verso 1,2960”.
“Una ripresa -continua Longo- di quota potrebbe riportare le quotazioni facilmente ai massimi intraday. Da qui la rottura potrebbe condurre sino alla resistenza dinamica dettata dalla trend line discendente che passa per i massimi di settembre e di ottobre, verosimilmente in area 1,3030-1,3035”.