STMicroelectronics: le voci di scorporo infiammano il titolo, ma la società frena

Giornata movimentata per STMicroelectronics a Piazza Affari. Dopo una mattinata sotto pressione, in scia alla revisione al ribasso delle stime sui ricavi del terzo trimestre annunciate dal concorrente statunitense Amd, il titolo del gruppo dei chip ha improvvisamente accelerato al rialzo finendo più volte in asta di volatilità. A infiammare l’azione le indiscrezioni riportate da Bloomberg secondo cui la società avrebbe intenzione di attuare uno scorporo entro fine 2012 che porterebbe alla vendita della business unit che produce i semiconduttori per la telefonia mobile.
La reazione del titolo è stata immediata con un balzo di oltre 10 punti percentuali e un massimo intraday toccato a 5,18 euro. Balzo notevole se si considera che i minimi di giornata si attestano a 4,298 euro. Poco fa però STMicroelectronics ha smentito l’esistenza di iniziative che potrebbero compromettere l’unità della compagnia, confermando che pubblicherà i risultati del terzo trimestre 2012 il prossimo 23 ottobre.
Dopo la smentita il titolo ha un po’ sgonfiato la sua corsa restando però ampiamente in testa al paniere principale di Piazza Affari guadagnando circa il 6% a 4,654 euro. Anche perché Bloomberg aveva indicato già un potenziale acquirente, il colosso coreano Samsung, per gli asset digitali di STM. Nella vendita, sempre a detta dell’agenzia Usa, potrebbe essere inclusa anche la joint venture ST-Ericsson.
In mattinata STM aveva invece pagato il warning sui ricavi di Amd. Il gruppo tecnologico a stelle e strisce ha annunciato i dati preliminari relativi alle vendite del terzo trimestre che prevedono un giro d’affari in calo del 10% rispetto al trimestre precedente, una flessione maggiore rispetto al -1% pronosticato dalla società in precedenza. Le nuove stime indicano ricavi pari a circa 1,27 miliardi rispetto ai 1,38 miliardi del consensus. Una revisione al ribasso su cui impatta “una domanda più debole del previsto su tutte le linee di prodotto a causa del difficile scenario macroeconomico”.