Notizie Notizie Italia Forex: la Cina taglia i tassi, eurodollaro torna sopra 1,26

Forex: la Cina taglia i tassi, eurodollaro torna sopra 1,26

Pubblicato 7 Giugno 2012 Aggiornato 5 Luglio 2019 15:04

La Banca centrale cinese spinge la propensione al rischio. Nell’ambito degli sforzi per combattere il rallentamento dell’economia del Celeste Impero, oggi la People’s Bank of China (Pboc) ha annunciato di aver ridotto, per la prima volta dal 2008, il costo del denaro di 25 punti base. Da domani quindi, il tasso di riferimento sui depositi scenderà al 3,25% e quello sui prestiti si attesterà al 6,31%.

La decisione ha colto di sorpresa gli operatori che nelle ultime settimane si erano limitati a pronosticare un ulteriore sforbiciata al coefficiente di riserva obbligatoria delle banche, già tagliato tre volte dallo scorso novembre. Nei primi tre mesi del 2012 l’economia cinese è cresciuta dell’8,1%, solo 10 punti base in più rispetto al +8% le autorità di Pechino considerano necessario per assorbire i nuovi entranti sul mercato del lavoro.

La decisione sta spingendo gli acquisti di asset considerati maggiormente legati alla propensione al rischio. In prima fila troviamo il dollaro australiano, visto che il Paese asiatico rappresenta il primo partner commerciale dell’Australia. Il cambio aud/usd poco fa ha toccato un massimo di seduta a 0,9996 dollari Usa mentre l’eurodollaro avanza dello 0,2% a 1,2602. Il dollar index, che misura l’andamento del greenback contro un basket di valute, poco fa è sceso sotto quota 82 a 81,975 punti.

E restando in tema di Banche centrali, segno più anche per la sterlina. Com’era nelle attese, oggi la Bank of England ha annunciato di aver confermato il costo del denaro al minimo storico dello 0,5% ed il piano di allentamento quantitativo a 325 miliardi di sterline. Il cambio euro/sterlina arretra dello 0,4% a 0,8087 mentre il cable, il cross gbp/usd, sale dello 0,6% a 1,557.

Questa mattina il Tesoro spagnolo ha collocato titoli a medio-lungo per 2,074 miliardi complessivi, poco sopra il target massimo fissato a 2 miliardi. Il 10 anni è stato collocato per 611 milioni ed il rendimento medio è salito sopra il 6% (6,04%) dal 5,74% della precedente asta. Il titolo a 2 anni (638 mln) ha registrato un rendimento medio del 4,335% (dal 3,46%) mentre quello del bond quadriennale (825 mln) si è attestato al 5,353% (dal 4,319%). Per quanto riguarda gli Stati Uniti, la scorsa settimana le nuove richieste di sussidio di disoccupazione sono scese, in linea con le attese, da 389 a 377 mila unità. Alle 16 il chairman della Fed, Ben Bernanke, interverrà in audizione al Congresso.