Ford ha ceduto Aston Martin a una cordata kuwaitiana
James Bond lo aveva capito. Il più famoso agente segreto al servizio di Sua Maestà la Regina, dopo aver assistito qualche anno fa all’americanizzazione della sua automobile preferita, l’Aston Martin, aveva subodorato i piani del numero uno di Ford Motor, Alan Mulally, deciso a rilanciare le sorti della casa automobilistica del Michigan cominciando proprio dalla cessione dei marchi del lusso. Automobili prestigiose ma dedicate a un mercato di nicchia che non sembrano rientrare nei progetti dell’amministratore delegato americano. James Bond lo aveva capito dal momento in cui era stato messo alla guida di una meno pretenziosa Ford nella più recente avventura della serie.
Ad acquistare il famoso marchio un consorzio composto da David Richards, ex componente del team Benetton e fondatore di Prodrive, azienda leader nella produzione di tecnologie per auto sportive, il suo socio John Sinders, appassionato collezionista di Aston Martin e le kuwaitiane Investment Dar e Andeem Investment già partner della scuderia sportiva di Prodrive. L’accordo era già stato anticipato da una fonte vicina al gruppo automobilistico americano e prevede una valorizzazione di Aston Martin per 925 milioni di dollari. La cessione non sarà al 100% in quanto Ford Motor manterrà una partecipazione pari a 77 milioni di dollari. L’operazione verrà portata a termine nel corso del secondo trimestre per permettere il via libera da parte delle autorità di regolamentazione del mercato.
“La vendita di Aston Martin – ha dichiarato l’ad Mulally – va a sostegno degli obiettivi di ristrutturazione di Ford: diventare maggiormente profittevole a bassi volumi di produzione, cambiare il mix di modelli e accelerare lo sviluppo di nuovi”. Il piano, elaborato per rilanciare il marchio dell’Ovale blu, ha un costo per la casa automobilistica di oltre 11 miliardi di dollari dei quali oltre la metà in compensazioni per le riduzioni di personale ed è stato confermato come unica soluzione possibile per il rilancio del gruppo a seguito della peggiore perdita mai registrata nella storia, 12,7 miliardi di dollari nel 2006.
Aston Martin si stacca così dal Premier Automotive Group, la divisione auto di alta gamma di Ford della quale fanno parte anche Volvo, Jaguar (anche lei in ordore di cessione) e Land Rover, e che ha registrato nel 2006 una perdita pari a 327 milioni di dollari il 273% in più rispetto al 2005.