Focus su Telecom Italia: oggi presentazione del bilancio 2009 e del piano 2010-2012
Occhi puntati su Telecom Italia, che oggi presenterà alla comunità finanziaria il bilancio 2009 e il piano industriale 2010-2012 aggiornato, approvati ieri dal cda.
Per quanto riguarda il 2009, il gruppo italiano delle tlc ha confermato i risultati preliminari, tenendo però conto delle rettifiche e degli accantonamenti effettuati alla luce della questione “Sparkle”, la controllata indagata per una maxi-frode sull’Iva. Nell’esercizio 2009, i ricavi sono scesi del 6,3% a 27.163 milioni di euro, mentre l’Ebitda è cresciuto dello 0,2% a 11.115 milioni. L’utile netto si è attestato a quota 1.581 milioni di euro in riduzione di 596 milioni di euro rispetto al 2008, “principalmente per effetto della svalutazione dell’avviamento attribuito alle attività broadband in Germania, delle maggiori imposte di competenza dell’esercizio per l’esaurimento dei crediti d’imposta e il venire meno di alcuni benefici fiscali”, si legge nella nota. L’indebitamento finanziario netto è pari a 34.747 milioni di euro, in aumento di 708 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2008 (34.039 milioni di euro), ma in calo di 759 milioni rispetto al 30 settembre 2009 (35.506 milioni di euro).
Alla luce di questi risultati, il board ha proposto la distribuzione di un dividendo di 5 centesimi di euro per le azioni ordinarie e di 6,1 centesimi per quelle di risparmio, in linea con l’anno precedente. Per quanto riguarda il caso Sparkle, il gruppo guidato da Franco Bernabè ha deciso di accantonare come fondo rischi e oneri di carattere fiscale e legale una cifra pari a 507 milioni di euro con un impatto economico sul 2009 di 10 milioni.
Guardando al futuro, Telecom Italia prevede di chiudere l’anno in corso con ricavi in contrazione del 2-3% e un Ebitda stabile. Il debito netto dovrebbe aggirarsi intorno ai 32 miliardi, mentre gli investimenti sono attesi a 4,3 miliardi, dopo i 4,5 miliardi circa del 2009. E proprio la voce investimenti raggiungerà quota 12 miliardi nel prossimo triennio, secondo il piano industriale 2010-2012 aggiornato. Di questi 12, circa 9 miliardi verranno impiegati in Italia per lo sviluppo competitivo della fibra.