Notizie Notizie Mondo Impennata tassi e allargamento spread potrebbero alla fine costringere la Bce a intervenire (analisti)

Impennata tassi e allargamento spread potrebbero alla fine costringere la Bce a intervenire (analisti)

7 Giugno 2022 16:39

Conto alla rovescia in vista del meeting Bce di giovedì 9 giugno con i mercati obbligazionari che nelle ultime settimane hanno visto una nuova impennata dei rendimenti. Ieri il Btp a 10 anni ha toccato il 3,4% con spread Btp/Bund in area 220 pb.

L’inflazione record (8,1% a maggio nell’area euro) sta alimentando le pressioni per una normalizzazione dei tassi più veloce e c’è chi in seno alla Bce spinge per un atteggiamento più aggressivo. “La BCE è pronta a rivedere sia le previsioni che le indicazioni in occasione della riunione del 9 giugno, dopo che l’ultimo rialzo dell’inflazione ha spinto anche i responsabili politici più dovish a cambiare posizione. Gli investitori si aspettano che la BCE annunci la fine anticipata degli acquisti netti nell’ambito del QE, in vista dei cambiamenti della politica monetaria a luglio, che sembrano ormai cosa fatta”, argomenta Pietro Baffico, European Economist di Abrdn.

La guidance dovrebbe inoltre indicare l’uscita dal territorio negativo, ma potrebbe non specificare il passo dei successivi aggiustamenti, viste le opinioni divergenti all’interno del Consiglio direttivo. Recentemente la Presidente Lagarde ha auspicato che la prossima fase di normalizzazione delle politiche sia attentamente calibrata, sottolineando il rischio di un rallentamento economico. Un ciclo di inasprimento più rapido potrebbe invece essere caldeggiato dai governatori “falchi”, le cui ragioni hanno guadagnato terreno – insieme all’inflazione – negli ultimi mesi.

“La divergenza di opinioni, il rallentamento dell’economia e la flessibilità mantenuta dalla BCE si tradurranno probabilmente in una maggiore volatilità sui mercati dei tassi e delle obbligazioni – asserisce Baffico – . I rischi di recessione in agguato potrebbero anche spingere gli investitori a prezzare premi diversi per le obbligazioni europee, causando un allargamento degli spread e richiedendo infine l’intervento della BCE”.