Il Fmi taglia stime su crescita Stati Uniti, pesa caro materie prime e debolezza mercato immobiliare
Taglio delle stime sulla crescita degli Stati Uniti da parte del Fondo Monetario Internazionale. L’organismo di Washington ha nuovamente ritoccato al ribasso le stime sul pil 2011 e anche quelle sul 2012. Nel dettaglio quest’anno l’economia Usa è vista in espansione del 2,5% rispetto al +2,8% indicato in precedenza, mentre la nuova stima relativa al 2012 è +2,7% dal +2,9% stimato da aprile. L’update del World Economic Outlook pubblicato oggi rimarca l’incidenza negativa del rincaro delle materie prime, le cattive condizioni climatiche nel primo trimestre e la debolezza del mercato immobiliare. L’Fmi già ad aprile aveva ritoccato al ribasso dello 0,2% la stima relativa al pil Usa 2011.
Il Fmi oggi ha fatto il punto anche sul deficit degli Stati Uniti, in questo caso migliorando le stime con il deficit che dovrebbe fermarsi al 9,9% rispetto al 10,8% stimato in precedenza. Nuove stime che fanno seguito all’aumento del gettito fiscale abbinato a spese inferiori alle attese. “Per gli Stati Uniti – rimarca il Fmi – è fondamentale affrontare immediatamente il problema del tetto del debito e lanciare un piano di riduzione del disavanzo, che comprende una riforma fiscale atta ad aumentare le entrate”.
In generale il Fmi ha portato al 4,3% la stima della crescita economica globale nel corso del 2011 rispetto al 4,4% indicato ad aprile. Stabile a 4,5% la stima di crescita per il 2012. L’update del World Economic Outlook pubblicato oggi rimarca però come il rallentamento che sta caratterizzando il secondo trimestre dell’anno non è rassicurante. Tra i fattori di rischio citati c’è la crisi del debito per l’Eurozona. “Nonostante la crescita rimanga forte in molte aree – si legge nella nota del Fmi – pesa il rallentamento in Giappone dovuto al terremoto/tsunami e lo sviluppo più debole del previsto dell’attività economica negli Usa. L’organismo di Washington comunque si aspetta un’accelerazione della crescita economica globale nella seconda metà dell’anno.
Nel dettaglio la crescita sarà meno forte per le economie avanzate (+2,2% nel 2011 rispetto al +2,4% previsto ad aprile), mentre le economie emergenti andranno lievemente meglio di quanto stimato 2 mesi fa: +6,6% rispetto al +6,5% stimato prima. Spicca soprattutto la revisione al rialzo della stima di crescita per i Paesi del centro-est Europa (+5,3% dal +3,6% stimato ad aprile). La crescita nei paesi emergenti dell’Asia è vista decelerare solo leggermente rispetto ai livelli molto elevati registrati lo scorso anno con contenuti effetti negativi a livello produttivo legati al terremoto/tsunami in Giappone.
Per quanto riguarda infine l’Italia, le nuove stime contenute nel World Economic Outlook vedono l’economia del Belpaese espandersi dell’1% quest’anno, lo 0,1 per cento meno rispetto a quanto stimato ad aprile. E’ invece rimasta stabile la previsione relativa al 2012 che è di un progresso dell’1,3%.