Fmi più ottimista su crescita Italia, ma avverte su rischio politico da elezioni marzo
Nell’aggiornamento del suo World Economic Outlook, reso noto da Davos, in occasione del World Economic Forum , l’FMI ha rivisto al rialzo le stime sul Pil italiano per il 2018 e il 2019, non mancando tuttavia di indicare la presenza del rischio politico, in vista delle elezioni del prossimo 4 marzo.
L’outlook del 2018 è stato rivisto al rialzo dal +1,1% precedentemente atteso a ottobre, al +1,4%, mentre quello del 2019 è stato portato dal +0,9% precedente al +1,1%.
Alzate anche le attese per il prodotto interno lordo italiano del 2017, previsto ora in crescita a un tasso dell’1,6%, rispetto all’1,5% dell’outloook di ottobre.
In generale, si legge nel report dell’Fmi, “i tassi di crescita di diversi paesi dell’area euro sono stati rivisti al rialzo, in particolare per Germania, Italia e Paesi Bassi, per riflettere l’andamento più robusto della domanda interna e la domanda estera più elevata”.
Anche nel caso dell’Italia, il Fondo Monetario Internazionale ha fatto riferimento al “sostegno più forte della domanda esterna” e dunque alla maggiore solidità attesa per le esportazioni italiane.
L’alert sul rischio politico è stato comunque lanciato, in quanto le elezioni di marzo, secondo l’istituzione di Washington, rappresentano un rischio alle riforme strutturali.
“L’incertezza politica comporta rischi nella realizzazione delle riforme o la possibilità di un ri-orientamento dell’agenda, anche nel contesto di elezioni che si terranno in diversi paesi”. Non solo in Italia, infatti, ma anche in Messico e Brasile.
Più in generale, l’Fmi ha affermato che la crescita economica globale accelererà al ritmo più forte in sette anni, grazie al sostegno della riforma fiscale di Trump che, con il taglio alle tasse, alimenterà la crescita degli investimenti.
Il fondo ha rivisto l’outlook sull’espansione globale al +3,9% per il 2018 e 2019. Si tratterebbe del ritmo più forte dal 2011, quando l’intero globo si stava riprendendo dagli effetti della crisi finanziaria.
I tagli alle tasse degli States permetteranno al Pil Usa di salire quest’anno del 2,7%.
La cautela, tuttavia, non è mancata, con Christine Lagarde, numero uno dell’Fmi che ha sottolineato che il rafforzamento della ripresa offre “un’opportunità perfetta per i leader mondiali per riparare i loro tetti”. E che ha aggiunto che “a nostro avviso, la crescita deve essere più inclusiva”.
Occhio intanto a un sondaggio di PwC in cui sono stati interpellati i ceo globali, 1.300, di cui 112 italiani.
I risultati del sondaggio sono stati presentati a Davos, in occasione del World Economic Forum, e hanno indicato come gli amministratori delegati italiani non siano particolarmente preoccupati per il rischio politico rappresentato dalle elezioni imminenti.
Così Nicola Anzivino, partner di Pwc, intervistato da Radiocor Plus:
“I Ceo italiani non sono particolarmente preoccupati dell’esito delle elezioni italiane, auspicano che il percorso di crescita intrapreso dal nostro paese non venga perturbato da incertezze politico-istituzionali e che si possa continuare verso un processo di riforme che faciliti lo sviluppo economico ed occupazionale del Paese. La stabilità d’indirizzo in termini di politica economica è la miglior condizione per approfittare del favorevole sentiment dell’economia Europea e mondiale secondo i commenti dei soggetti intervistati”.