Fmi: Pil Italia +0,6% quest’anno, nel 2015 +1,1% ma peggio della Grecia
L’economia italiana arranca e quest’anno crescerà dello 0,6%, dopo il -1,9% registrato nel 2013 e il -2,4% nel 2012. Il Pil accelererà poi nel 2015 con un +1,1% ma verrà superato dal Prodotto interno lordo greco che volerà del 2,9%. Sono queste le stime elaborate dal Fondo monetario internazionale nel suo World Economic Outlook. Confermate quindi le stime sul Pil italiano indicate dallo stesso Fmi lo scorso gennaio. Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione in Italia nel 2014 salirà al 12,4% per poi scendere all’11,9% solo nel prossimo, dopo il 12,2% del 2013. Le preoccupazioni maggiori dell’istituto con sede a Washington si concentrano sui bassi livelli di inflazione, fattore questo che potrebbe minacciare la ripresa. In particolare, l’indice dei prezzi al consumo italiano è atteso in calo allo 0,7% dall’1,3% del 2013 per risalire all’1% nel 2015. A detta del Fondo, ulteriori misure per far ripartire l’offerta di credito in Italia, oltre che in Francia, Irlanda e Spagna, consentirebbero un aumento del Pil del 2% o anche di più. Nel 2008, spiega l’Fmi, l’offerta di credito in Italia è diminuita meno che in Francia e in Germania per la minor esposizione rispetto agli asset Usa e ha anche recuperato fino alla metà del 2011.
Per quanto riguarda la crescita dell’Eurozona, l’istituto guidato da Christine Lagarde ha annunciato l’uscita dalla recessione e ha rivisto al rialzo dello 0,1% le stime sia per il 2014 sia per il 2015: +1,2% la stima di Pil per quest’anno e +1,5% quella per il prossimo. In particolare è stata alzata a +1,7% la stima sul Pil 2014 della Germania (da +1,5% precedente) e quella sulla Spagna a +0,9% nel 2014 da +0,6% precedente. Abbassate invece le previsioni di crescita a livello globale. Le nuove previsioni sono di un +3,6% del Pil globale quest’anno, lo 0,1% in meno rispetto alla precedente previsione. Per il 2015 è atteso un progresso del 3,9% dal +4% indicato a gennaio. L’inflazione della zona euro è stimata in calo allo 0,9% quest’anno dall’1,3% del 2013 e all’1,2% nel 2015.
Blanchard: banche più forti ma sistema finanziario ancora a rischio
Le banche stanno gradualmente diventando più forti ma la riforma finanziaria è incompleta e il sistema finanziario resta a rischio. Queste le parole del capo economista del Fmi, Olivier Blanchard, nella prefazione dell’outlook nel quale viene definito cruciale nell’area euro, ripianare i bilanci delle banche in un contesto di analisi sulla qualità degli attivi, con una ricapitalizzazione di quelle più deboli, per ripristinare la fiducia e rivitalizzare il credito. E proprio l’asset quality review della Bce e gli stress test offrono un’importante opportunità nella direzione del completamento della ristrutturazione dei bilanci delle banche. Come cruciale, a detta del Fondo, è il completamento dell’Unione bancaria dopo il passo avanti fatto sul Single Resolution Mechanism.