Fmi: ‘gravi incertezze, emersa decorrelazione tra mercati finanziari e evoluzione economia reale’
"In un contesto caratterizzato da enormi incertezze,m è emersa una decorrelazione tra i mercati finanziari e l'evoluzione dell'economia reale, una vulnerabilità che potrebbe rappresentare una minaccia per la ripresa, nel caso in cui l'appetito degli investitori verso il rischio dovesse smorzarsi". E' quanto emerge dall'aggiornamento del rapporto Global Financial Stability, ovvero dal report sulla stabilità finanziaria globale, appena diffuso dal Fondo Monetario Internazionale.
Ieri l'Fmi ha diramato il World Economic Outlook, l'outlook sull'economia globale, comunicando così di aver tagliato le stime sulla crescita mondiale.
Dopo la crescita del 2,9% riportata nel 2019, il Fondo Monetario Internazionale prevede ora per il Pil globale una contrazione del 4,9%, nel 2020, a causa degli effetti della pandemia del coronavirus e del conseguente lockdown. Il Pil recupererà poi nel 2021, salendo del 5,4%. La nuova stima sul Pil globale del 2020 è inferiore di 1,9 punti percentuali rispetto a quella contenuta nel WEO del mese di aprile.
Riguardo al Pil italiano, dopo una crescita di appena +0,3% nel 2019, l'Fmi prevede un tonfo del prodotto interno lordo del 12,8% nel 2020, per poi salire del 6,3% nel 2021.
Dopo il 134,8% del 2019 il debito è atteso gonfiarsi fino al 166,1% del pil nel 2020, per poi scendere al 161,9% nel 2021. I numeri sono peggiori di quelli che erano stati snocciolati nel report precedente.
Il Fondo Monetario Internazionale prevede un'impennata più forte anche per il deficit, atteso al 12,7% del pil quest'anno, rispetto all'8,3% di aprile e raddoppiato al 7% nel 2021, rispetto alla stima precedente del 3,5%.
Ieri l'Fmi ha diramato il World Economic Outlook, l'outlook sull'economia globale, comunicando così di aver tagliato le stime sulla crescita mondiale.
Dopo la crescita del 2,9% riportata nel 2019, il Fondo Monetario Internazionale prevede ora per il Pil globale una contrazione del 4,9%, nel 2020, a causa degli effetti della pandemia del coronavirus e del conseguente lockdown. Il Pil recupererà poi nel 2021, salendo del 5,4%. La nuova stima sul Pil globale del 2020 è inferiore di 1,9 punti percentuali rispetto a quella contenuta nel WEO del mese di aprile.
Riguardo al Pil italiano, dopo una crescita di appena +0,3% nel 2019, l'Fmi prevede un tonfo del prodotto interno lordo del 12,8% nel 2020, per poi salire del 6,3% nel 2021.
Dopo il 134,8% del 2019 il debito è atteso gonfiarsi fino al 166,1% del pil nel 2020, per poi scendere al 161,9% nel 2021. I numeri sono peggiori di quelli che erano stati snocciolati nel report precedente.
Il Fondo Monetario Internazionale prevede un'impennata più forte anche per il deficit, atteso al 12,7% del pil quest'anno, rispetto all'8,3% di aprile e raddoppiato al 7% nel 2021, rispetto alla stima precedente del 3,5%.