Notizie Notizie Mondo Fmi: economia mondiale accelererà nel 2015, ma meno del previsto. Occorrono investimenti

Fmi: economia mondiale accelererà nel 2015, ma meno del previsto. Occorrono investimenti

7 Luglio 2014 07:01
L’economia mondiale si rafforzerà nella seconda parte dell’anno per poi accelerare nel 2015, ma la dinamica potrebbe essere meno forte del previsto. E’ l’avvertimento del Fondo monetario internazionale (Fmi), arrivato come anticipazione delle nuove stime sulla crescita mondiale che verranno pubblicate fra una quindicina di giorni. Secondo l’Fmi non ci sarà crescita senza il sostegno dei governi, che devono investire nelle infrastrutture, nell’educazione e nella sanità. Un discorso che suona come un appoggio alla linea di maggiore flessibilità, richiesta sempre più a gran voce da alcuni Paesi europei. 
Il numero uno dell’Fmi, Christine Lagarde, ha spiegato in un discorso ieri in vista dell’incontro degli economisti in Aix-en-Provence che gli effetti delle politiche accomodanti delle banche centrali hanno i loro limiti e che spetta ai singoli governi agire per sostenere la ripresa. Come? Attraverso investimenti nelle infrastrutture, la sanità e l’educazione. “Abbiamo bisogno di maggiori investimenti oggi per una maggiore crescita domani”, ha detto Lagarde. Certo, tenendo sempre d’occhio i conti pubblici: “Le decisioni per aumentare la spesa pubblica e in quale misura, dovrebbero essere fatte caso per caso, Paese per Paese – ha proseguita Lagarde – E con un’attenta analisi della sostenibilità finanziaria che viene prima”. Anche se la strada del rigore non viene abbandonata, le parole pronunciate dal numero uno dell’Fmi suggeriscono comunque una decisa apertura dell’istituto agli investimenti rivolti alla crescita, entrando così nel pieno del dibattito crescita-austerità.
Oggi l’Eurogruppo
Con questo monito si riuniscono oggi i ministri delle Finanze dei Paesi della zona euro a Bruxelles per la riunione dell’Eurogruppo. Oltre all’unione bancaria, il dilemma crescita-austerità sarà al centro delle discussioni. In particolare, il confronto verterà “sulle riforme volte a ridurre l’elevato cuneo fiscale sul lavoro per promuovere la crescita e l’occupazione”, si legge nella nota dell’Eurogruppo.