Notizie Notizie Italia Fmi boccia Usa e Trump: crescita al 3% improbabile, agenda politica altamente incerta

Fmi boccia Usa e Trump: crescita al 3% improbabile, agenda politica altamente incerta

27 Giugno 2017 16:59

Niente accelerazione, anzi. L’economia degli Stati Uniti rischia di andare incontro a una progressiva decrescita con l’agenda politica sbandierata da Donald Trump che risulta decisamente più in bilico rispetto a tre mesi fa. L’avvertimento arriva dal Fondo monetario internazionale che ha tagliato le stime di crescita sulla maggiore economia del pianeta e ritiene “improbabile” il target di crescita al 3% annuo indicato dal nuovo presidente degli States che punta molto sugli effetti della riforma fiscale (preannunciata come la maggiore dai tempi di Reagan).

Il piano di stimolo all’economia preannunciato da Donald Trump non si sta materializzando e il caos che domina l’amministrazione e il Congresso fanno capire che la realizzazione dei punti cardine dell’agenda risulta in bilico. L’istituto di Washington si mostra pertanto scettico sulle promesse politiche fatte da Trump poichè dopo l’ottimismo iniziale ora bisogna fare i conti con una maggiore incertezza politica sulla capacità di procedere alla modifica del sistema fiscale e all’aumento della spese per le infrastrutture.

L’Fmi ha così rivisto al ribasso delle stime di crescita sugli Usa. Il pil statunitense è visto crescere quest’anno del 2,1% (la precedente stima era +2,3%). Stesso tasso di crescita anche nel 2018 (ad aprile la stima era di +2,5%), mentre è attesa una decelerazione negli anni successivi: +1,9% nel 2019 e +1,8% nel 2020.
In generale l’istituto di Washington vede il tasso crescita della maggiore economia mondiale attestarsi al 1,7% medio nei prossimi 5 anni.

Piena occupazione, ma modello economico US non sta funzionando così bene

Stati Uniti che stanno attraversando la terza più lunga fase espansiva dal 1850 e il Pil reale risulta giù il 12% superiore a quello del precedente picco pre-crisi. “La crescita dell’occupazione è stata costantemente forte e, anche se ci sono incertezze, l’economia americana sembra essere tornato alla piena occupazione.
L’istituto guidato da Christine Lagarde ritiene che il modello economico degli Stati Uniti non stia funzionando bene nel generare una crescita condivisa dei redditi. A ciò si aggiunge un debito pubblico in aumento e dollaro USA moderatamente sopravvalutato (di circa il 10-20 per cento). “Per far fronte a queste carenze – aggiunge il Fmi – l’amministrazione intende una revisione ad ampio raggio delle politiche, anche se un piano d’azione completamente articolato deve ancora emergere”.