Flop Nexi al debutto a Piazza Affari, ecco la mappa dei nuovi soci entrati con l’Ipo
A Piazza Affari è il giorno del debutto di Nexi, la maggior Ipo dell’anno in attesa del colosso Uber. L’accoglienza del mercato all’Ipo del gruppo dei pagamenti digitali non è delle migliori con calo da subito superiore al 7% a ridosso di quota 8,35 euro rispetto ai 9 euro del prezzo di collocamento.
Si tratta della maggior Ipo dell’anno non solo in Italia ma anche a livello globale. Gli investitori retail, esclusi dal collocamento riservato a investitori istituzionali, da oggi potranno acquistare le azioni Nexi.
FLOTTANTE DEL 35,6%, ECCO I NUOVI SOCI
Il prezzo di collocamento è stato fissato a 9 euro per azione, un valore intermedio rispetto alla forchetta indicata nelle scorse settimane e che oscillava tra un minimo di 8,5 e un massimo di 10,35 euro ad azione. Sulla base del prezzo di offerta, la capitalizzazione di Nexi è pari a 5,7 miliardi comprensivi dell’aumento di capitale di 700 milioni, con enterprise value di 7,3 miliardi. La società guidata da Paolo Bertoluzzo segnala che il flottante sarà pari a 35,6% del capitale sociale, incrementabile fino a 40,9% a seguito dell’eventuale esercizio dell’opzione greenshoe.
Mercury UK Holdco (società controllata dai fondi di private equity Advent, Bain Capital e Clessidra) ha collocato la quota maggiore (125milioni di azioni), 20.627.277 azioni sono state allocate da parte dei soci bancari (Banco BPM, Banca Popolare di Sondrio, Banca di Cividale, Credito Valtellinese e Iccrea Banca) e infine 77.777.777 azioni derivanti da un aumento di capitale di Nexi, con esclusione del diritto di opzione. Posto Ipo Mercury Uk rimane azionista di controllo con il 62,6% del capitale.
Tra i nuovi azionisti entrati nel capitale spiccano nomi importanti quali il fondo sovrano di Singapore, GIC, con più del 3% del capitale; segue poi, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, con posizioni sopra il 2%, l’asset manager francese Amundi. Poco sotto la soglia del 2% invece Marshall Wallace, Moneta Asset management e Dws. Tra i sottoscrittori con quote meno importanti anche Unipol, Azimut, Amina Sgr, Davide Leoni & Partners e General Investments.
IN EUROPA IPO AI LIVELLI PIU’ BASSI DAL 2009
Il mercato delle IPO in Europa ha visto un avvio lento nel 2019 con preoccupazioni per il quadro macro economico globale e la continua incertezza geopolitica. Dall’analisi “IPO Watch Europe” di PwC sulle IPO finalizzate in Europa nel 1° trimestre 2019 emerge che In Europa 32 IPO hanno raccolto 0,7 miliardi di euro nel primo trimestre 2019, in calo rispetto ai € 13,1 miliardi registrati nel primo trimestre del 2018 con 69 IPO. Si tratta dei volumi e valori più bassi dal 2009.