Finmeccanica: S&P’s taglia giudizio a junk, pesa lentezza del piano di dismissioni
“Il downgrade -si legge nella nota emessa da S&P’s- riflette la convinzione che Finmeccanica difficilmente nel breve termine riuscirà a conseguire un profilo di rischio finanziario coerente con la valutazione BBB-“. Pesa in particolare il prolungarsi dei tempi relativi all’esecuzione del piano di dismissioni. “Nel 2012 Finmeccanica ha completato solo la vendita del 14% di Avio […] e questo non è sufficiente per conseguire un marcato miglioramento del profilo di rischio”.
Secondo il gruppo italiano, “la decisione di Standard & Poor’s non modifica le condizioni degli strumenti di finanziamento in essere di Finmeccanica”. “L’andamento del Gruppo è in linea con gli obiettivi finanziari comunicati al mercato. Finmeccanica riconferma gli obiettivi previsti per il 2012: Ricavi compresi tra € 16,9 e 17,3 miliardi, Ebita pari a circa 1,1 miliardi e Focf (Free Operating Cash Flow) positivo”.
“Finmeccanica -continua la nota- è determinata nel proseguimento del proprio piano di ristrutturazione e nell’esecuzione tempestiva del piano di dismissioni, che contribuiranno a rafforzare ulteriormente la struttura finanziaria del Gruppo, a ridurre il livello di indebitamento, a migliorare la competitività sui mercati e a sostenere le performance future del core business”.
Finmeccanica ha poi tenuto a precisare che “il piano industriale è supportato da una solida struttura finanziaria, con una durata media del debito residuo di oltre 10 anni, una robusta liquidità e l’assenza di significative necessità di rifinanziamento sul mercato obbligazionario fino alla fine del 2017“.
L’outlook potrebbe passare a positivo in caso di riduzione del debito
L’outlook stabile di S&P’s “riflette il convincimento nelle capacità di Finmeccanica di migliorare l’andamento dei profitti operativi in presenza di vendite piatte nel 2013”. “Potremmo portare l’outlook a positivo -conclude l’agenzia- nel caso in cui la società riuscisse a ridurre la consistenza del debito”.