Finisce l’effetto Bernanke sulle Borse europee: indici in negativo
Sembrerebbe già finito sulle borse del Vecchio continente l’effetto Bernanke, almeno a giudicare dal ritorno degli indici in territorio negativo dopo un’apertura sopra la parità. Il taglio netto dei tassi di interesse Usa deciso in una riunione “di emergenza”, ha infatti messo in luce quanto la situazione preoccupi la Federal Reserve.
A metà mattina l’indice tedesco Dax fa segnare un arretramento dell’1,33% a 6.680 punti. Inferiore al punto percentuale la discesa del Cac40 e del Ftse100 londinese (-0,74%) e dello svizzero Smi (-0,75%) mentre Amsterdam perde poco meno di un punto percentuale e l’Ibex di Madrid scende dell’1,20%. Più pesanti i ribassi per gli indici domestici. L’S&P/Mib sconta un ribasso dell’1,62% a 33.745 punti mentre il Mibtel perde l’1,49%.
Sulla Borsa milanese pesano i forti arretramenti di Fiat, per quasi 6 punti percentuali dopo risultati deludenti della controllata Cnh, ed Eni, il cui calo del 2,46% fa sentire tutto il peso dell’azione sull’indice guida di Piazza Affari. Male anche Snam Rete Gas, Unicredito, Saipem e A2A che perdono attorno ai 2 punti percentuali. Tra i segni positivi spiccano Fondiaria-Sai e Impregilo con rialzi di circa l’1%.