Fincantieri-Stx: la partita non è chiusa
Ira italiana per la decisione francese di procedere alla nazionalizzazione di Stx, sbarrando la strada a Fincantieri. Martedì ci sarà un incontro a Roma per valutare se sussistono margini di negoziazione, ma intanto il governo italiano non ha nascosto la profonda delusione. “Questo cambio di rotta non si può spiegare se non con una mancanza di fiducia verso i partner italiani. Se questo è il caso, è inaccettabile”, ha dichiarato Pier Carlo Padoan, in un’intervista a Les Echos.
Padoan aveva diffuso già ieri sera un comunicato congiunto con il ministro Calenda in cui si rimarca come Parigi stiaandando contro accordi già conclusi. Accordi che garantivano la tutela dei livelli occupazionali in Francia e del know-how francese attraverso una governance equilibrata e in una prospettiva autenticamente europea. “Riteniamo che a fronte degli impegni già assunti da Fincantieri a tutela degli interessi francesi non sussista alcun motivo perché la società italiana, leader del settore, non possa detenere la maggioranza di STX, società fino ad oggi sotto controllo di un gruppo coreano per i due terzi del capitale sociale”, si legge nella nota. Martedì sarà rivcevuto il ministro Le Maire a Roma e saranno ascoltate le proposte del Governo francese, partendo però dal presupposto che a Fincantieri dovrà essere data la maggioranza del capitale.
La Francia ha di fatto bloccato l’acquisizione di Stx da parte di Fincantieri, ma allo stesso tempo parla di nazionalizzazione temporanea facendo capire che intende tenere aperto un canale negoziale con l’Italia. Lo stesso Emmanuel Macron, che come primo atto industriale della sua presidenza ha deciso di difendere gli interessi strategici della Francia nel settore della costruzione navale, ha cercato nelle ultime ore di ricucire lo strappo con l’Italia chiamando il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.
Ora le negoziazioni ripartiranno martedì con la possibilità di vagliare soluzioni di compromesso. Il Sole 24 Ore rilancia l’ipotesi di una soluzione ponte di un anno con controllo paritario al 50% e successiva salita di Fincantieri al 51% tramite un aumento di capitale. In tal modo la Francia avrebbe un anno di tempo per valutare sul campo l’assenza di rischi a livello di difesa del know how e dell’occupazione.