Fincantieri: Macron tenta di ricucire strappo con Roma su Stx, possibile soluzione ponte di 1 anno
La decisione della Francia di procedere alla nazionalizzazione di Stx, sbarrando la strada a Fincantieri, non chiude la partita per il controllo della società di cantieri navali. Al momento le posizioni tra Roma e Parigi sono molto distanti, come conferma la dura dichiarazione congiunta di Padoan e Calenda, ma l’apertura al dialogo rimane da entrambe le parti.
Martedì incontro a Roma, si cerca compromesso
Martedì il ministro francese dell’Economia Bruno Le Maire volerà a Roma per incontrare Padoan e Calenda e sarà l’occasione per capire quanto margine di manovra c’è ancora. La Francia ha di fatto bloccato l’acquisizione di Fincantieri dopo che il precedente governo aveva invece avallato l’operazione. Allo stesso tempo parla di nazionalizzazione temporanea facendo capire che intende tenere aperto un canale negoziale con l’Italia. Lo stesso Emmanuel Macron, che come primo atto industriale della sua presidenza ha deciso di difendere gli interessi strategici della Francia nel settore della costruzione navale, ha cercato nelle ultime ore di ricucire lo strappo con l’Italia chiamando il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.
Le posizioni sono però ancora distanti e necessita un compromesso anche perché l’Italia ha recepito l’azione di Parigi come una mancanza di fiducia. “Questo cambio di rotta non si può spiegare se non con una mancanza di fiducia verso i partner italiani. Se questo è il caso, è inaccettabile”, ha dichiarato Pier Carlo Padoan, in un’intervista a Les Echos.
Ora le negoziazioni ripartiranno martedì con la possibilità di vagliare soluzioni di compromesso. Il Sole 24 Ore rilancia l’ipotesi di una soluzione ponte di un anno con controllo paritario al 50% e successiva salita di Fincantieri al 51% tramite un aumento di capitale. In tal modo la Francia avrebbe un anno di tempo per valutare sul campo l’assenza di rischi a livello di difesa del know how e dell’occupazione.