Fiat: ultimo giorno per il recesso, a inizio settembre si saprà se andrà in porto fusione con Chrysler
E’ l’ultimo giorno disponibile per gli azionisti Fiat, contrari alla fusione con Chrysler, per esercitare il diritto di recesso fissato a 7,727 euro. Valore che rappresenta un premio di circa il 7,5% rispetto all’attuale quotazione a Piazza Affari, dove il titolo del Lingotto mostra una flessione di circa mezzo punto percentuale a 7,14 euro. Solo ad inizio settembre, però, si saprà se andrà in porto la fusione con Chrysler e la successiva quotazione a Wall Street della nuova Fca (Fiat Chrysler Automobiles). Fusione già approvata a maggioranza dall’assemblea di inizio agosto.
Per rendere effettiva la fusione, però, l’assemblea ha stabilito che l’ammontare della somma da pagare agli azionisti che eserciteranno il diritto di recesso non dovrà superare i 500 milioni di euro. Altrimenti la fusione non si farà. Se 65 milioni di azioni, che corrispondono a circa il 5,2% del capitale, chiederanno il recesso la fusione con Chrysler verrà riproposta nei prossimi mesi. Il rischio è concreto: in assemblea 100 milioni di azioni (oltre l’8% del capitale) ha votato contro al progetto di fusione.
Se però tutti questi chiederanno di esercitare il diritto il recesso la fusione salta, ma contemporaneamente non saranno pagati nemmeno i 7,727 euro per azione e il rischio per gli azionisti è quello di ritrovarsi un titolo che nei prossimi mesi resterà sotto pressione in Borsa. Gli azionisti che desiderano chiedere di esercitare il diritto di recesso dovranno mandare la richiesta al gruppo Fiat, attraverso un apposito documento, entro oggi, mercoledì 20 agosto.