Fiat: lo spin-off apre un nuovo capitolo nella storia del Lingotto
E’ iniziato oggi un nuovo capitolo nella storia della Fiat. L’assemblea degli azionisti del Lingotto ha dato il via libera alla scissione del gruppo torinese. Le attività industriali (Iveco, Cnh e Powertrain Industrial & Marine) confluiranno nella newco Fiat Industrial, mentre il business dell’auto resterà all’interno di Fiat Spa insieme alle partecipazioni editoriali (Itedi e quota Rcs). “La scissione del Gruppo e la creazione di due entità distinte permetteranno finalmente di risolvere una delle questioni strategiche che in questi anni è stata una spina nel fianco per la Fiat”, ha spiegato l’Ad Sergio Marchionne nel corso del suo intervento.
Anche gli analisti hanno accolto positivamente lo spin-off, visto che i due settori che si separano riflettono dinamiche diverse di mercato. Fiat Industrial genererà nel 2010 ricavi (post scissione) per 19 miliardi di euro con un risultato operativo di circa 600 milioni. Entro il 2014, come già annunciato durante la presentazione dei conti del primo semestre, il fatturato dovrebbe salire a 29 miliardi con un risultato operativo compreso tra 3,2 e 3,4 miliardi. Il giro d’affari di Fiat Spa supererà quest’anno i 32 miliardi di euro con un risultato operativo di 500-600 milioni, per poi aumentare a 64 miliardi a fine 2014 (con risultato operativo a 3,2-3,8 miliardi).
Ad attirare l’attenzione maggiore degli investitori è il business dell’auto. Grazie alla scissione, la casa torinese “avrà la possibilità di migliorare la posizione competitiva su scala globale e di potenziare la propria efficienza, facendo leva su una più ampia libertà di movimento”. Una libertà di movimento che potrebbe spalancare le porte per nuove alleanze a livello internazionale. La strategia del Lingotto si riflette anche sulla divisione della liquidità, visto che il settore auto ha storicamente bisogno di maggiori capitali: 10 miliardi andranno nelle casse di Fiat Spa, mentre 3 miliardi finiranno a Fiat Industrial. L’indebitamento netto industriale risulterà ripartito in misura uguale tra le due società. “Se consideriamo l’attuale target del gruppo Fiat per l’anno in corso, superiore a 5 miliardi di euro, entrambi i gruppi inizieranno ad operare con un indebitamento netto industriale pari a circa 2,5 miliardi”, si legge nel comunicato della società torinese.
Dopo il capitolo spin-off, la casa automobilistica potrà concentrarsi sull’alleanza con Chrysler che permetterà a Fiat di avere accesso al mercato statunitense e al gruppo di Detroit di svilupparsi in Europa e Sud America. Ma soprattutto dovrebbe essere la rampa di lancio per avverare i target del piano industriale annunciati da Marchionne: trasformare Fiat in un colosso mondiale dell’auto capace di produrre 6 milioni di veicoli all’anno.
Tornando a Fiat Industrial, la newco verrà quotata alla Borsa di Milano a partire dal 3 gennaio 2011. Da quella data ad ognuno dei 250 mila azionisti Fiat verranno assegnati titoli Industrial sulla base di un rapporto uno a uno per tutte le categorie di azioni: ordinarie, risparmio e privilegiate. Il capitale sociale di Fiat Industrial verrà aumentato di circa 1,9 miliardi di euro, mentre le riserve aumenteranno di circa 1,8 miliardi di euro. Il valore nominale delle azioni Fiat Industrial di ciascuna categoria sarà pari a 1,5 euro.