Notizie Notizie Italia Fiat sempre più vicina alla grande svolta; primo round di Marchionne con i concessionari Usa

Fiat sempre più vicina alla grande svolta; primo round di Marchionne con i concessionari Usa

14 Settembre 2010 13:31

Il D Day a Torino è alle porte. Manca ormai poco all’assemblea straordinaria che giovedì suggellerà un nuovo corso alla Fiat. L’appuntamento, cui il capitano Sergio Marchionne si appresta a mettere il sigillo, imprimerà la svolta più profonda nella casa automobilistica di Torino degli ultimi decenni: quella della separazione dell’Auto.


Nell’attesa, il ceo di Fiat è impegnato in questi giorni dall’altra parte dell’Oceano con i rappresentanti del gruppo Chrysler cui presenterà in Florida nuovi modelli destinati a conquistare il mercato americano. Il sogno a stelle strisce partito da Torino si concretizzerà attraverso una carrellata di una trentina di vetture, che spaziano dal Dodge Durango alla 500. Che secondo quanto anticipato dal Wall Street Journal starebbe scaldando i motori in vista del debutto previsto per il mese di gennaio. Per la Fiat si tratta di un ritorno negli Stati Uniti dopo 25 anni di assenza.


Positivi i commenti degli analisti. L’avventura americana di Fiat secondo la maggior parte degli esperti contattati da Finanza.com permetterà al Lingotto di raggiungere un grado di maggiore ottimizzazione dei costi, mentre qualche strappo sarà da mettere in conto sotto l’aspetto occupazionale. Il possibile sbilanciamento di Fiat negli Stati Uniti, dove Marchionne sembra essere ogni giorno di più sempre più di casa, viene comunque visto con favore.


Come osservato dagli analisti di Banca Leonardo dal documento informativo dell’assemblea straordinaria si scorge che i costi e le funzioni centralizzate continueranno a rimanere in capo alla nuova Fiat: Fiat Industrial userà i servizi del gruppo su base contrattuale per garantire efficienze e sinergie, ma anche per evitare esuberi e ridondanze.


Il broker ha pertanto confermato il consiglio di acquisto su Fiat fino a un target di 15,6 euro in quanto la scissione dell’attivitá industriale dovrebbe permettere un re-rating del titolo, grazie anche a un maggiore controllo dei costi che dovrebbe continuare ad essere chiave per tutto il secondo semestre e per l’esercizio 2011, specialmente anche grazie al contributo di quegli impianti dove si è fatto ampiamente ricorso alla cassa integrazione.


Il piano industriale pur essendo molto aggressivo porta gli analisti a ritenere plausibile aspettarsi un upside alla valutazione anche se fosse implementato solo a metà. Ad ogni modo gli obiettivi indicati per l’anno prossimo sono a loro avviso raggiungibili. Anche perché – proseguono gli esperti di Banca Leonardo nella nota uscita oggi e raccolta da Finanza.com – la squadra di Marchionne ha ancora diverse cartucce da giocare: il managament è fiducioso di riuscire a realizzare ottimi risultati con il sostegno del mondo politico in Italia e negli Stati Uniti, agendo come first mover dell’industria e opportunisticamente in Italia.