Notizie Notizie Italia Fiat: a marzo immatricolazioni in Europa calano del 25,8%, quota di mercato scende al 5,4%

Fiat: a marzo immatricolazioni in Europa calano del 25,8%, quota di mercato scende al 5,4%

17 Aprile 2012 07:27

Fiat continua a soffrire sul mercato europeo. A marzo le immatricolazioni del gruppo torinese nei 27 Paesi Ue più quelli Efta si sono attestate a 81.469 unità, in calo del 25,8% rispetto alle 109.831 vetture vendute nello stesso periodo dello scorso anno. A febbraio la flessione era stata del 16,5%. Nel primo trimestre del 2012 le vendite del Lingotto sono calate complessivamente del 20% a 217.434 unità rispetto ai primi tre mesi del precedente esercizio.
 
Di conseguenza, scende la quota di mercato europeo del Lingotto. A marzo la market share di Fiat si è attestata al 5,4% dal 6,8% dello stesso mese dello scorso anno. Una retromarcia rispetto a febbraio, quando la quota di mercato era pari al 7,2%. Nel primo trimestre 2012 la market share della casa torinese è pari al 6,3%, in flessione dal 7,4% del periodo gennaio-marzo 2011.
 
Il Lingotto fa però notare, come già avvenuto per gli ultimi dati sulle immatricolazioni in Italia, che il calo delle vendite europee a marzo “è condizionato dallo sciopero dei servizi di autotrasporto vetture in Italia che comportato la momentanea chiusura degli stabilimenti”. In termini assoluti, le immatricolazioni perse sul mercato europeo per lo sciopero delle bisarche sono circa 12 mila.

Dando un’occhiata ai dati complessivi, si può notare come Fiat abbia sottoperformato il mercato europeo delle quattro ruote. Le immatricolazioni totali a marzo nei 27 Paesi Ue + Efta sono calate del 7% a 1.499.380 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nel mese scorso le vendite avevano subito una flessione del 9,2%. Nel primo trimestre le vendite sono scese del 7,7% rispetto ad un anno fa. A livello di singoli Paesi, il dato peggiore a marzo è stato riscontrato in Italia (-23,2%) e in Francia (-23,2%). Male anche la Spagna, dove le immatricolazioni che sono calate del 4,5%. Bene Regno Unito (+1,8%) e Germania (+3,4%).