Notizie Notizie Italia Fiat: Marchionne punta al Regno Unito come sede legale, New York come piazza principale in Borsa

Fiat: Marchionne punta al Regno Unito come sede legale, New York come piazza principale in Borsa

23 Gennaio 2014 09:30

Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat, avrebbe intenzione di proporre al Cda del Lingotto, in programma per il 29 gennaio, di stabilire la sede fiscale del gruppo Fiat-Chrysler nel Regno Unito, ricalcando il modello seguito per Cnh Industrial. E’ quanto riporta l’agenzia internazionale Bloomberg che cita fonti a conoscenza della situazione. Per quanto riguarda la quotazione in Borsa, Marchionne avrebbe scelto la piazza di New York come mercato principale e quella di Milano come secondario. Il board del Lingotto si riunirà il prossimo 29 gennaio per la presentazione dei conti trimestrali e annuali. E quella sarà l’occasione per conoscere i dettagli su quotazione, sede e nome della nuova entità che nasce dalla fusione con la casa automobilistica di Detroit.

In attesa dei conti, il Lingotto ha pubblicato sul proprio sito il consensus di 32 analisti che coprono il titolo. L’utile netto di Fiat Group nel quarto trimestre è stimato a 400 milioni di euro, a 1.070 milioni nell’intero 2013, a 1.405 milioni nel 2014 e a 1.835 milioni nel 2015. Il trading profit del gruppo dovrebbe attestarsi a 1.145 milioni negli ultimi tre mesi dell’anno scorso, a 3.605 milioni nel 2013, a 4.150 milioni nel 2014 e a 4.755 milioni nel 2015. L’indebitamento industriale netto è infine atteso nel quarto trimestre e nel 2013 a 7.575 milioni, a 11.250 milioni nel 2014 e a 11.270 milioni nel 2015.

In settimana è stato raggiunto il closing dell’operazione che ha permesso all’azienda torinese di conquistare il 100% di Chrysler attraverso l’acquisto della restante quota dal fondo Veba. Come già annunciato  il corrispettivo è composto da un’erogazione straordinaria di 1.900 milioni di dollari corrisposta da Chrysler ai propri soci e dal pagamento da parte di Fiat North America a Veba di un importo di 1.750 milioni (entrambi corrisposti tramite l’utilizzo di liquidità disponibile). “Come annunciato in precedenza – si legge nella nota diramata da Fiat – in contemporanea con le suddette operazioni, Chrysler Group e la International Union, United Automobile, Aerospace and Agricultural Implement Workers of America hanno sottoscritto un Memorandum d’Intesa ad integrazione del vigente contratto collettivo di Chrysler Group ai sensi del quale sono previste ulteriori contribuzioni da parte di Chrysler Group al Veba Trust per un importo complessivo pari a 700 milioni di dollari in quattro quote paritetiche pagabili su base annua”.

Intanto Chrysler, ha seguito dell’accordo con Veba, ha fatto sapere di aver chiesto alla statunitense Sec (Securities and Exchange Commission) di ritirare il piano per la quotazione a Wall Street. La casa di Auburn Hills nel contempo ha presentato domanda per un’offerta iniziale da tenersi a settembre 2013.

Reazione nettamente positiva del titolo a Piazza Affari, nonostante la conferma del giudizio underperform da parte degli analisti di Exane che però hanno rivisto al rialzo il target price da 4 a 4,4 euro. L’aizone sul Ftse Mib al momento segna un rialzo del 3,10% a 7,655 euro.